La mossa del primo ministro francese per non essere sfiduciato
Sébastien Lecornu ha proposto la sospensione della riforma delle pensioni, cercando l'appoggio dei Socialisti

Martedì il primo ministro francese Sébastien Lecornu, che la scorsa settimana si era inaspettatamente dimesso e che dopo qualche giorno era stato di nuovo nominato capo del governo dal presidente Emmanuel Macron, ha presentato il suo programma all’Assemblea Nazionale, la camera bassa del parlamento. Durante il discorso tra le altre cose ha proposto che venga sospesa fino alle prossime elezioni presidenziali (quindi fino al 2027) la contestata riforma delle pensioni, approvata nel 2023, che prevede l’innalzamento dell’età pensionabile da 62 a 64 anni. Il capogruppo del Partito Socialista ha detto, nella risposta al discorso, di considerare la sospensione della riforma una vittoria, e ha lasciato intendere che il suo partito potrebbe decidere di non votare la sfiducia al primo ministro.
La sospensione della riforma era una richiesta esplicita del Partito Socialista per non sfiduciare Lecornu. Il governo non ha bisogno di superare un voto di fiducia per entrare in funzione, ma giovedì si voteranno due mozioni di sfiducia presentate da La France Insoumise (sinistra radicale) e dal Rassemblement National (estrema destra). Se anche tutti gli altri partiti di sinistra (Socialisti, Verdi e Comunisti) le sostenessero, Lecornu verrebbe sfiduciato.
Macron ha già fatto sapere che in caso di sfiducia scioglierà il parlamento e convocherà nuove elezioni legislative.
Durante il discorso, Lecornu ha confermato la volontà di approvare una legge di bilancio per il 2026 entro il 31 dicembre e senza utilizzare l’articolo 49.3 della Costituzione. L’articolo permette al governo di approvare una legge senza passare da una votazione parlamentare ma è da tempo considerato politicamente poco opportuno, soprattutto dalla sinistra, perché è stato utilizzato molte volte negli ultimi anni anche per approvare riforme importanti e molto impopolari, fra cui proprio quella delle pensioni.
La legge di bilancio, secondo Lecornu, prevederà un deficit (la differenza tra quanto lo stato spende rispetto a quanto incassa) inferiore al 5 per cento per il 2026, e in calo rispetto al 5,4 per cento di quest’anno. Dovranno però essere trovare le risorse necessarie per finanziare la sospensione della riforma delle pensioni, che secondo le stime del primo ministro costerà 400 milioni di euro nel 2026 e 1,8 miliardi di euro nel 2027.
Lecornu ha anche proposto di introdurre un contributo fiscale eccezionale da parte dei cittadini francesi più ricchi, riconoscendo alcuni problemi nel modo in cui sono tassati. Anche questa è un’apertura ai partiti di sinistra, che nelle ultime settimane hanno sostenuto la proposta dell’economista francese Gabriel Zucman di un’imposta annuale del 2 per cento sulle famiglie che hanno un patrimonio netto superiore ai 100 milioni di euro. La proposta di Lecornu è comunque limitata rispetto a quella di Zucman.
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