Gli ultimi 15 cittadini italiani fermati a bordo delle barche della Flotilla hanno lasciato Israele

La manifestazione a sostegno della Palestina davanti al Colosseo a Roma, 4 ottobre 2025 (Marco Di Gianvito/ZUMA Press Wire, ANSA)
La manifestazione a sostegno della Palestina davanti al Colosseo a Roma, 4 ottobre 2025 (Marco Di Gianvito/ZUMA Press Wire, ANSA)

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha detto che gli ultimi 15 cittadini italiani che erano ancora in Israele dopo essere stati arrestati durante l’abbordaggio delle barche della Global Sumud Flotilla sono decollati lunedì pomeriggio a bordo di un aereo diretto ad Atene, in Grecia. Da lì rientreranno poi in Italia, non è ancora chiaro quando. Tajani ha aggiunto che tutti sono «in ottime condizioni fisiche». Lunedì Israele ha detto di aver espulso in totale 171 persone, tra cui l’attivista svedese Greta Thunberg. Venerdì erano già rientrati in Italia i quattro parlamentari italiani che avevano partecipato all’iniziativa, seguiti da altre 26 persone tra sabato e domenica.

Le 15 persone in questione avevano rifiutato l’espulsione volontaria, e avevano quindi trascorso un periodo di detenzione in Israele prima di essere espulse da un giudice. Tra le persone già rientrate c’è Paolo Romano, consigliere regionale in Lombardia per il Partito Democratico, una di quelle che hanno raccontato come gli attivisti siano stati detenuti in condizioni degradanti. Anche i loro avvocati hanno detto che gli attivisti italiani erano rimasti per ore senza acqua e senza cibo.

La Global Sumud Flotilla era un’iniziativa umanitaria e politica che aveva l’obiettivo di portare cibo e altri beni essenziali alla popolazione palestinese nella Striscia di Gaza, tentando di forzare il blocco navale che Israele impone sul territorio dal 2009. Tra mercoledì e giovedì tutte le barche dell’iniziativa erano state abbordate dalla marina militare israeliana, e le oltre 400 persone a bordo fermate.