Le foto della grande manifestazione per la Palestina a Roma
È la terza mobilitazione nel giro di pochi giorni, è stata partecipatissima e largamente pacifica, tranne alcune tensioni in serata

altre
foto
Sabato pomeriggio a Roma c’è stata una grande manifestazione a sostegno della Palestina, di gran lunga la più partecipata tra quelle organizzate finora in Italia, dopo la mobilitazione di lunedì 22 settembre e lo sciopero generale di venerdì 3 ottobre contro l’abbordaggio della Global Sumud Flotilla. Il tutto si è svolto in maniera pacifica, con l’eccezione di alcune tensioni in serata, alla fine del corteo. La questura di Roma ha fatto sapere che sono stati fermati 12 manifestanti, e che quelli identificati sono più di 260. Durante gli scontri è stata ferita una persona.
Secondo la questura, le persone che hanno partecipato al corteo erano 250mila. Secondo gli organizzatori un milione. Il corteo è partito attorno alle 15 da Porta San Paolo, dove c’è la fermata della metro Piramide, a sud del centro, per poi passare davanti al Circo Massimo, al Colosseo e infine raggiungere piazza San Giovanni. In testa alla manifestazione è stata srotolata una lunga bandiera della Palestina, che è stata portata in giro per Roma, accompagnata da centinaia di altre bandiere, striscioni e cartelli. Alcuni gruppi di attivisti hanno sfilato per le strade del centro città in motorino.
Attorno alle 19 ci sono stati brevi scontri tra un gruppo di manifestanti che si era staccato dalla coda del corteo e la polizia in tenuta antisommossa in piazza dell’Esquilino, sul retro della chiesa di Santa Maria Maggiore: alcuni manifestanti hanno lanciato fumogeni e bottiglie contro la polizia, che ha risposto con lacrimogeni, idranti e alcune manganellate, e infine ha isolato parte del gruppo. Una ragazza ferita durante gli scontri è stata soccorsa e portata via in ambulanza.

La polizia e i manifestanti fuori da Santa Maria Maggiore a Roma, 4 ottobre 2025 (Angelo Mastrandrea, il Post)
Poco dopo le 20 invece alcuni manifestanti hanno incendiato un’auto e alcuni cassonetti dell’immondizia in via dello Statuto, poche centinaia di metri a sud della chiesa, vicino a piazza Vittorio Emanuele II: ci sono stati di nuovo lanci di bombe carta e bottiglie contro la polizia in tenuta antisommossa, che ha cercato di contenere la situazione. In via Labicana, in zona Colosseo, è stata invece danneggiata la vetrina di un supermercato e sempre inizio serata sono state lanciate alcune bombe molotov contro la polizia.

La fine del corteo in serata a Roma, 4 ottobre 2025 (ANSA/EMANUELE VALERI)
Anche se è difficile verificare esattamente il numero delle persone presenti alla manifestazione di sabato la partecipazione eccezionale è stata evidente, e in molte foto e video il colpo d’occhio è notevole. Moltissime persone erano arrivate con bus e treni da altre città: le forze dell’ordine hanno fatto controlli estesi sulle auto e sui pullman in arrivo a Roma, per esempio ai caselli autostradali.

Via Labicana a Roma, 4 ottobre 2025 (Angelo Mastrandrea, il Post)
Alla manifestazione hanno partecipato anche il senatore del Movimento 5 Stelle Marco Croatti, la parlamentare europea dei Verdi Benedetta Scuderi, il deputato del PD Arturo Scotto e l’europarlamentare Annalisa Corrado, sempre del PD, che erano stati arrestati dai militari israeliani per aver partecipato all’iniziativa della Global Sumud Flotilla assieme ad altre 36 persone italiane, e che venerdì erano rientrati in Italia dopo essere stati liberati.

Piazza San Giovanni a Roma, 4 ottobre 2025 (Angelo Mastrandrea, il Post)
Sono ormai giorni che in diverse città italiane si manifesta a sostegno della popolazione palestinese e della Flotilla, la principale iniziativa indipendente per portare cibo nella Striscia di Gaza, le cui barche sono state bloccate da Israele tra mercoledì sera e giovedì mattina. Nel nostro paese l’attenzione mediatica e pubblica per l’iniziativa è stata e resta molto più alta rispetto ad altri paesi: in parte c’entra il contesto politico e in parte il fatto che queste proteste sono diventate un modo per manifestare dissenso verso la posizione del governo su Gaza e sulla Flotilla stessa.
– Leggi anche: Perché in Italia c’è molto più interesse sulla Flotilla



















