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  • Mercoledì 1 ottobre 2025

Le operazioni israeliane di intercettazione e abbordaggio della Global Sumud Flotilla, in ordine

Cronaca di quanto successo nella notte tra mercoledì e giovedì al largo della Striscia di Gaza

Un fermoimmagine della diretta della Global Sumud Flotilla
Un fermoimmagine della diretta della Global Sumud Flotilla
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Mercoledì sera Israele ha iniziato a intercettare e abbordare diverse barche della Global Sumud Flotilla, l’iniziativa civile composta da una quarantina di barche che aveva l’obiettivo di rompere il blocco navale israeliano intorno a Gaza e portare lì aiuti umanitari, oltre che fare pressione politica sul governo di Israele.

Fino a giovedì mattina presto, stando a un sistema di tracciamento dell’organizzazione, le barche intercettate sono state una ventina. Le altre sono arrivate a circa 40 miglia nautiche dalle coste della Striscia (meno di 80 chilometri). È improbabile comunque che qualcuno di loro riesca a raggiungere la costa senza essere fermata e le intercettazioni stanno proseguendo (qui c’è il liveblog del Post che sta continuando a seguire le notizie).

Non sappiamo esattamente cosa sia successo agli equipaggi intercettati. Nei giorni scorsi i giornali israeliani avevano scritto che le persone arrestate sarebbero state portate nel porto di Ashdod, una città israeliana costiera, e da lì espulse.

L’operazione israeliana contro la Global Sumud Flotilla
L’operazione di intercettazione è iniziata intorno alle 19, dopo che da diverse ore le barche della Flotilla erano entrate nella zona considerata “ad alto rischio”, cioè dove in passato le autorità israeliane avevano già bloccato altre iniziative simili, con metodi più o meno violenti. È avvenuta a 72 miglia nautiche dalla costa (circa 130 chilometri), ossia in acque internazionali.

Una ventina di navi israeliane si sono avvicinate in gruppo e si sono inserite fra le barche della Flotilla. Hanno interrotto le comunicazioni fra le navi e reso molto complicate quelle con le persone a terra. Le telecamere a bordo di diverse navi, che stavano trasmettendo in diretta su YouTube, hanno smesso di funzionare. Nel corso delle varie operazioni di intercettazione almeno cinque navi sono state colpite con dei cannoni ad acqua, con l’obiettivo di rallentarle fino a farle fermare.

A bordo delle varie barche della Flotilla c’era una quarantina di italiani, fra cui l’eurodeputata di Alleanza Verdi e Sinistra Benedetta Scuderi, l’eurodeputata del Partito Democratico Annalisa Corrado, il deputato del Partito Democratico Arturo Scotto e il senatore del Movimento 5 Stelle Marco Croatti. Insieme a loro c’erano persone un po’ da tutto il mondo: compresa la celebre attivista svedese per il clima Greta Thunberg, che il ministro degli Esteri israeliano ha detto di avere arrestato e portato sulla terraferma insieme ad altre persone (non è chiaro chi, e nemmeno dove siano state portate).

Il blocco navale di Israele
Le barche della Flotilla si aspettavano di essere intercettate fra martedì e mercoledì, dato che si stavano avvicinando sempre di più all’area in cui dal 2009 Israele impone un blocco navale totale sulla Striscia di Gaza, che si estende fino a 20 miglia nautiche dalla costa (meno di 40 chilometri). Fino a 12 miglia le acque sarebbero sotto il controllo palestinese, ma nella pratica l’esercito israeliano circonda da anni l’area con le sue navi militari e impedisce a chiunque di entrare e uscire.

Molti governi, organizzazioni, attivisti e giuristi considerano il blocco illegale e per questo sostengono che Israele non avesse il diritto di bloccare le barche della Flotilla. Specialmente in acque internazionali, cioè un’area fuori dalla giurisdizione degli stati nazionali e in cui vige principalmente il diritto del mare, una branca del diritto internazionale. In questi anni diverse missioni simili alla Flotilla avevano provato a rompere il blocco, ma erano state tutte intercettate.

– Leggi anche: Storia del blocco navale della Striscia di Gaza