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  • Lunedì 15 settembre 2025

Le prime elezioni in Germania da quando c’è Friedrich Merz

Sono andate bene per il suo partito, la CDU, ma soprattutto per l’estrema destra di AfD

(Hesham Elsherif/Getty Images)
(Hesham Elsherif/Getty Images)
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In Germania l’Unione Cristiano Democratica (CDU), il partito di centrodestra del cancelliere Friedrich Merz, ha vinto le elezioni comunali che si sono svolte domenica nello stato federale tedesco della Renania Settentrionale-Vestfalia: erano le prime da quando Merz è in carica, e per questo hanno avuto una certa attenzione anche a livello nazionale. Secondo le proiezioni diffuse lunedì mattina dalla televisione pubblica WDR, la CDU dovrebbe ottenere il 33 per cento dei voti complessivi dello stato, più o meno gli stessi delle comunali di cinque anni fa. Merz ha presentato questo risultato come una prova di consenso per il suo governo, che secondo i sondaggi nazionali è già parecchio impopolare.

Il partito i cui consensi sono aumentati di più è Alternative für Deutschland (AfD, di estrema destra), il principale partito di opposizione nella regione, che dovrebbe prendere il 14,5 per cento dei voti, triplicando i suoi consensi rispetto alle elezioni comunali di cinque anni fa in cui aveva preso poco più del 5 per cento. È un risultato inferiore a quello ottenuto a febbraio alle elezioni legislative, ma è comunque notevole: la Renania Settentrionale-Vestfalia, il più popoloso dei 16 stati federati della Germania, è nell’ovest del paese, lontano dalla tradizionale base di consensi di AfD, che invece è la parte orientale. Inoltre a queste elezioni ad AfD mancavano molti candidati e si era presentata solo nel 60 per cento dei comuni dello stato.

La Renania Settentrionale-Vestfalia è inoltre una regione dove il Partito Socialdemocratico (SPD) prendeva intorno al 50 per cento dei voti, fino all’inizio degli anni 2000. Da allora i suoi consensi sono diminuiti a favore della CDU e poi di AfD, e alle lezioni locali di domenica dovrebbe prendere il 22 per cento dei voti: sono due punti in meno rispetto alle ultime elezioni, ma è un risultato migliore di quello delle elezioni federali di febbraio, in cui l’SPD era andata malissimo, prendendo il 16,4 per cento dei voti. Un altro partito che è andato piuttosto male è quello dei Verdi, che dovrebbe passare dal 20 al 13 per cento dei voti, mentre sono leggermente cresciuti i consensi per la Sinistra (Die Linke), che dovrebbe aver preso circa il 5 per cento dei voti.

Le elezioni servivano a eleggere i candidati per circa 20mila seggi nei consigli di più di 320 comuni, oltre ai sindaci di tutto lo stato. Ha votato il 57 per cento dei 14 milioni di possibili elettori, un’affluenza più alta delle scorse elezioni nel 2020.

La città considerata più rappresentativa di queste elezioni e di cui si è parlato molto durante la campagna elettorale è stata quella di Gelsenkirchen, un ex centro dell’industria pesante e dell’estrazione del carbone, dove vivono circa 260mila persone e in cui fino a qualche anno fa l’SPD prendeva sempre oltre il 50 per cento dei voti. Negli ultimi anni la città si è molto impoverita, ha un alto tasso di disoccupazione e una grande comunità di persone immigrate.

Nonostante l’SPD sia ancora al governo, a Gelsenkirchen è cresciuto in questi anni il consenso per AfD. A queste elezioni AfD aveva candidato come sindaco il consulente finanziario 72enne Norbert Emmerich: è un ex soldato che ha impostato tutta la sua campagna elettorale sulla sicurezza e al cui comizio dello scorso giovedì era presente anche la leader nazionale del partito, Alice Weidel, un segno di quanto AfD tenesse a vincere.

Domenica la candidata sindaca dell’SPD Andrea Henze, attuale assessora ai Servizi sociali (che ha sostituito il sindaco Karin Welge che non si è ricandidato), è riuscita a superare Emmerich: il risultato finale in città è stato del 37 per cento per l’SPD e del 30 per cento per AfD. Ora i due candidati andranno al ballottaggio, che come in molte altre città dello stato si svolgerà il 28 settembre.

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