Sette gare da seguire ai Mondiali di atletica leggera
Quelle da cui potrebbe arrivare un record del mondo, quelle con qualche particolare rivalità o quelle di cui è proprio difficile prevedere l’esito

Iniziano sabato a Tokyo, in Giappone, i Mondiali di atletica leggera: sarà la 20esima edizione, tre anni dopo quella di Budapest, in Ungheria, e quattro anni dopo le Olimpiadi di Tokyo del 2021. Dal 13 al 21 settembre ci saranno 49 gare con oltre duemila atleti e atlete in rappresentanza di quasi 200 federazioni. Abbiamo scelto sette gare: in alcune potrebbe arrivare un nuovo record del mondo, in altre ci sono atleti o atlete dalla storia interessante, rivalità notevoli o buone possibilità per l’Italia.
Abbiamo tenuto conto anche dell’orario e della lunghezza. Il decathlon è bello, ma lungo; la marcia è affascinante, ma le gare saranno poco dopo l’alba giapponese (e quindi nella notte italiana): bisogna proprio essere appassionati devoti o insonni per seguirla. Non abbiamo mai scelto due volte la stessa disciplina.
Getto del peso maschile – sabato 13 settembre alle 14:10
Il pesista Leonardo Fabbri è l’unico atleta italiano che arriva ai Mondiali con la miglior prestazione mondiale dell’anno: nessuno, nel 2025, ha fatto meglio di lui. Fabbri ha 28 anni e ad agosto ha gettato il peso – che pesa più di 7 chili e che si getta, non si tira né si lancia – a 22 metri e 82 centimetri. Nelle ultime settimane non è andato benissimo, ma è comunque uno da cui ci si può aspettare un podio e persino una medaglia d’oro. Ai Mondiali del 2023 arrivò secondo, alle Olimpiadi del 2024 quinto.
Il principale rivale sarà lo statunitense Ryan Crouser, oro nelle ultime tre Olimpiadi e campione mondiale in carica, che quest’anno ancora non ha gareggiato a causa di un infortunio al gomito: decisamente non l’ideale, in una disciplina come il getto del peso. Ma potrebbero inserirsi anche altri in un anno in cui diversi pesisti sono arrivati almeno una volta oltre i 22 metri: molti di loro sono statunitensi. Il record del mondo, fatto nel 2023 da Crouser, è di 23 metri e 56 centimetri.

Leonardo Fabbri nel 2023 a Firenze (Valerio Pennicino/Getty Images)
10.000 metri femminili – sabato 13 settembre alle 14:30
È una delle due distanze in cui gareggerà la 25enne Nadia Battocletti, quella in cui arrivò seconda a Parigi 2024 (l’altra saranno i 5.000 metri). Dopo Parigi, Battocletti ha ottenuto ottimi risultati ed è ormai una delle migliori mezzofondiste al mondo. La migliore è la keniana Beatrice Chebet, che su questa distanza è detentrice del record del mondo e campionessa olimpica in carica. La campionessa mondiale è invece l’etiope Gudaf Tsegay, mentre il miglior tempo dell’anno è della keniana Janeth Chepngetich.
Ci si attende una gara aperta e combattuta, che come spesso capita nei 10.000 metri potrebbe essere anche molto tattica. Qualche atleta potrebbe impostare un ritmo lento per poi accelerare sul finale, altre preferirebbero una gara a ritmo sostenuto fin dai primi giri: sarà interessante vedere posizioni, sguardi e tempi, in attesa del solito gran finale con l’ultimo giro. La gara durerà circa mezz’ora, ma comunque quasi di certo più di 29 minuti: Chebet è stata l’unica al mondo a scendere sotto i 29 minuti.
100 metri maschili – domenica 14 settembre alle 15:20
La gara che non si può non mettere, in una lista come questa. Come spesso accade nei 100 metri ci si aspetta una sfida tra un giamaicano e uno statunitense. Il giamaicano più forte è Kishane Thompson: ha il miglior tempo dell’anno, che è anche il migliore dell’ultimo decennio. Lo statunitense è Noah Lyles, che alle Olimpiadi di Parigi arrivò primo proprio davanti a Thompson per appena 5 millesimi, nella finale olimpica dei 100 metri più competitiva di sempre.
Thompson ha detto di puntare a migliorare il record del mondo del suo connazionale Usain Bolt (è di 9,58 secondi; contro i 9,75 di Thompson). Ma la sfrontatezza è una caratteristica di molti centometristi (pure di Lyles), probabilmente perfino necessaria in una disciplina così peculiare. A proposito di Bolt, saranno anche i primi Mondiali – per ora solo nei 200 metri – di Gout Gout, 17enne australiano che secondo molti potrebbe essere l’erede di Bolt e il futuro primatista mondiale dei 100 metri.
Per l’Italia c’è Marcell Jacobs, che sembra però lontano dalla forma che mostrò di avere quando, proprio a Tokyo, divenne campione olimpico. Bisognerà intanto vedere se passerà le batterie e poi le semifinali (discorso che vale per ogni altro atleta di ogni altra disciplina che le prevede) e ci sono pochi elementi per sapere come sta: quest’anno ha corso poco e con risultati deludenti, ma è anche vero che pure prima delle Olimpiadi di Parigi c’erano molti dubbi su di lui e alla fine arrivò quinto con un ottimo tempo di 9,85 secondi.
Salto con l’asta maschile – lunedì 15 settembre alle 12:49
A meno di imprevisti, che nello sport ci possono sempre essere, questa non è una gara che si guarda con la curiosità di scoprire chi vincerà. È molto probabile che a farlo sia lo svedese Armand Duplantis, il personaggio più noto dell’atletica leggera di questi anni. Aiuta il fatto che abbia una certa somiglianza con Timothée Chalamet, ma soprattutto è dovuto al fatto che è il più forte di sempre ad aver fatto questo sport.
Duplantis continua ad alzare l’asticella, letteralmente: ha migliorato 13 volte il record del mondo, tre delle quali quest’anno, e – tranne la prima volta – migliorando sempre se stesso, visto che con la sua asta salta ad altezze irraggiungibili per ora anche per il secondo migliore al mondo: che spesso è il greco Emmanouil Karalis, suo amico. Karalís non ha mai saltato oltre i 6,08 metri; Duplantis – che non perde da 35 gare – punterà a fare un nuovo record mettendo l’asticella a 6,30 metri. Il magazine di atletica Citius Mag ha definito «inimmaginabile» il fatto che non vinca.

Armand Duplantis nel 2023 a Budapest, in Ungheria (Hannah Peters/Getty Images)
Salto in alto maschile – martedì 16 settembre alle 13:35
Per come è strutturata la gara, il salto in alto è spesso una disciplina quasi tanto mentale quanto fisica, in cui non sono insolite le sorprese. Ancor di più potrebbe esserlo quest’anno: Gianmarco Tamberi ci sarà ma non si sa in quali condizioni; il qatariota Mutaz Barshim (che fu con lui alle Olimpiadi del 2021) invece nemmeno ci sarà.
Ci sono diversi saltatori che potrebbero vincere l’oro e per Tamberi vale gran parte di quel che si dice su Jacobs: niente quest’anno sembra dire che possa essere competitivo per una medaglia, ma è pur sempre Tokyo. E non c’è solo Tamberi. La Gazzetta dello Sport ha chiesto a Stefano Mei, presidente della Federazione italiana di atletica leggera, un “outsider su cui scommettere”, e lui ha risposto: «Matteo Sioli, uno freddissimo che in pedana incoscientemente non ha paura di niente». Sioli deve ancora compiere 20 anni e quest’anno ha già ottenuto un bronzo agli Europei indoor.

Gianmarco Tamberi nel 2024 a Parigi (Richard Heathcote/Getty Images)
1.500 metri femminili – martedì 16 settembre alle 15:05
La 31enne keniana Faith Kipyegon non è riuscita a diventare la prima donna a correre un miglio (pari 1.609 metri) in meno di 4 minuti, ma resta la principale favorita per vincere – in questo caso sì, in meno di 4 minuti – la prova Mondiale sui 1.500 metri, pari a un po’ meno di quattro giri di pista. «Che vinca il suo terzo titolo mondiale consecutivo è quasi fuori di dubbio», ha scritto il Guardian: «soprattutto guarderemo il cronometro». Kipyegon ha infatti migliorato tre volte il primato mondiale, l’ultima delle quali quest’anno, correndo i 1.500 metri in 3:48,68.
400 metri femminili – giovedì 18 settembre alle 15:24
Forse non la aiuta il nome, non proprio facile da memorizzare (e scrivere), ma la 26enne statunitense Sydney McLaughlin-Levrone è tra le migliori atlete al mondo. Di certo lo è stata nei 400 metri ostacoli, in cui ha vinto l’oro nelle ultime due Olimpiadi e ai Mondiali del 2022 (quelli del 2023 li saltò). Quest’anno McLaughlin-Levrone è passata ai 400 metri piani, senza ostacoli, che prima correva soprattutto in staffetta (vincendo due ori olimpici). Le riesce molto bene anche correre senza saltare, visto che arriva ai Mondiali con il terzo miglior tempo dell’anno sui 400 metri. L’obiettivo è fare meglio della dominicana Marileidy Paulino, campionessa olimpica e campionessa mondiale in carica.

Sydney McLaughlin-Levrone nel 2024 a Parigi (Elsa/Getty Images)
I Mondiali di atletica finiranno il 21 settembre. Si potranno seguire su Rai ed Eurosport e il calendario completo è disponibile sul sito di World Athletics: per non sbagliarsi, e non puntare sveglie a orari inconsueti, basta selezionare “My Time” in alto a destra.



