Netanyahu ha firmato il piano per la costruzione della nuova colonia che dividerà in due la Cisgiordania

Benjamin Netanyahu insieme al ministro di estrema destra Itamar Ben-Gvir visita il luogo dell'attacco armato a Gerusalemme dello scorso 8 settembre
Benjamin Netanyahu insieme al ministro di estrema destra Itamar Ben-Gvir visita il luogo dell'attacco armato a Gerusalemme dello scorso 8 settembre (Ronen Zvulun/Pool Photo via AP)

Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha firmato il piano per procedere con la costruzione della colonia che dividerà in due la Cisgiordania – cioè uno dei territori assieme alla Striscia di Gaza su cui si dovrebbe basare un eventuale stato palestinese, e che Israele da decenni occupa illegalmente proprio tramite la costruzione di nuove colonie. Il progetto era stato approvato in via definitiva dal governo a fine agosto: il passaggio di giovedì è stato altamente coreografico, e ha incluso una cerimonia, ma consente al tempo stesso alle autorità di andare avanti col piano (che viene chiamato E1), fortemente voluto dagli alleati di estrema destra di Netanyahu.

Prevede l’espansione della colonia di Maale Adumim con oltre 3.400 nuove case, in modo da collegarla con Gerusalemme Est (cioè la parte orientale di Gerusalemme che secondo la legge internazionale è territorio palestinese ma che è occupata illegalmente da Israele dal 1967) per interrompere la continuità territoriale dei tre principali centri palestinesi della Cisgiordania. Il governo israeliano ha sempre presentato il piano come funzionale a rendere impossibile la nascita di un futuro stato palestinese. Netanyahu lo ha ribadito esplicitamente nella cerimonia di giovedì, che è stata proprio a Maale Adumim.

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