In Norvegia i Laburisti hanno vinto le elezioni
È arrivato secondo il Partito del Progresso, populista e di destra, mentre sono andati molto male i Conservatori

In Norvegia il Partito Laburista dell’attuale primo ministro Jonas Gahr Støre ha vinto le elezioni legislative per rinnovare il parlamento monocamerale del paese con il 28,2 per cento dei voti. Come previsto dai sondaggi, il blocco progressista composto dai Laburisti e dagli altri partiti minori di sinistra e di centro, che già governa il paese, ha battuto di poco il blocco dei partiti di destra, ottenendo 89 seggi e superando la soglia minima di maggioranza di 85 parlamentari.
È arrivato secondo con il 23,8 per cento dei voti il Partito del Progresso, populista e di destra, la cui leader Sylvi Listhaug ha uno stile comunicativo che ricorda molto quello del presidente statunitense Donald Trump: è un risultato buonissimo per il partito, che alle ultime elezioni, nel 2021, aveva preso l’11 per cento dei voti, ed è anche migliore di quello che avevano previsto i sondaggi, che l’avevano dato intorno al 21 per cento. Sono andati invece molto male i Conservatori, che hanno preso il 14,6 per cento, il risultato peggiore dal 2005, e il Partito di Centro: arrivato terzo alle elezioni del 2021 con il 13,5 per cento dei voti, oggi ne ha presi il 5,6 per cento.
– Leggi anche: Anche in Norvegia il centrodestra rischia di essere superato a destra
Al momento Støre guida un governo di minoranza che resiste grazie all’appoggio esterno di diversi partiti, fra cui principalmente il Partito di Centro e il Partito Socialista di Sinistra. Nonostante il grande aumento di consensi per il Partito del Progresso, la vittoria dei Laburisti e dei suoi alleati è in controtendenza rispetto ai risultati di molte delle ultime elezioni in Europa, che sono state vinte dall’estrema destra. Anche la Svezia e la Finlandia hanno governi di centrodestra.

Jonas Gahr Støre saluta i suoi sostenitori dopo l’uscita dei risultati preliminari (Carl Court/Getty Images)
Nonostante la vittoria del fronte progressista, nei prossimi giorni ci si aspetta comunque che avvengano delle discussioni fra il Partito Laburista e il Partito Socialista: negli ultimi mesi diversi partiti di sinistra, fra cui il Partito Socialista, avevano criticato gli investimenti in aziende israeliane del gigantesco fondo sovrano che gestisce la ricchezza petrolifera del paese, che per questo si è trovato al centro della campagna elettorale. Nelle scorse settimane il Partito Socialista aveva detto che dopo le elezioni avrebbe ritirato il suo appoggio al governo se i Laburisti non avessero accettato di disinvestire completamente dalle aziende israeliane. I Laburisti sono però contrari a farlo, così come la maggior parte dei politici norvegesi, perché potrebbe essere interpretato come un atto che viola la storica neutralità del fondo.
– Leggi anche: Gli investimenti in Israele sono diventati una questione in Norvegia



