In Finlandia è stata annunciata una coalizione di governo che include anche i Finlandesi, partito di estrema destra

(Heikki Saukkomaa/Lehtikuva via AP)
(Heikki Saukkomaa/Lehtikuva via AP)

Giovedì in Finlandia Petteri Orpo, il leader del Partito di Coalizione Nazionale (PCN), di centrodestra e vincitore delle elezioni lo scorso aprile, ha annunciato la formazione di una coalizione di governo che includerà anche i Finlandesi, partito populista di estrema destra e il secondo più votato alle elezioni di aprile. Il PCN era stato il partito più votato ma non aveva ottenuto la maggioranza assoluta: le trattative per formare una coalizione sono andate avanti per 11 settimane, durante le quali è rimasta prima ministra ad interim Sanna Marin, leader dei Socialdemocratici, di centrosinistra, il terzo partito più votato alle elezioni.

Nonostante questo risultato, e benché in Finlandia non siano rare le coalizioni tra partiti di orientamento diverso, i Socialdemocratici sono stati esclusi dalla coalizione appena annunciata. Oltre ai Finlandesi, la coalizione comprenderà il Partito Popolare Svedese, di centro, e i Cristiani Democratici, di destra, per un totale di 108 seggi su 200 totali. I Finlandesi hanno posizioni molto dure sull’immigrazione, chiedono l’uscita della Finlandia dall’Unione Europea, non ritengono prioritarie le politiche per il clima e, a seguito di una scissione del partito nel 2017, sono rimasti soprattutto i membri con le posizioni più radicali.