In Giappone una campagna di McDonald’s con i Pokémon è finita male
Molti clienti compravano gli Happy Meal solo per avere in omaggio le carte collezionabili e poi buttavano il cibo: è durata un giorno

Questa settimana l’enorme popolarità acquisita negli ultimi anni dai Pokémon e soprattutto dal collezionismo per le loro carte da gioco ha causato qualche problema a McDonald’s. In Giappone la nota azienda di fast food ha dovuto interrompere in anticipo un’iniziativa che permetteva di avere delle carte collezionabili insieme agli Happy Meal, il classico menù di McDonald’s per i bambini. Il problema è che alcune persone compravano moltissimi Happy Meal, poi buttavano il cibo e si tenevano le carte, che rivendevano a prezzi molto elevati. La divisione giapponese dell’azienda ha poi pubblicato un messaggio di scuse.
La campagna era iniziata sabato. Chi comprava un Happy Meal (che in Giappone si chiama Happy Set) otteneva un gioco a tema Pokémon e due carte collezionabili: una era sempre di Pikachu, la più famosa fra le creature di quel mondo, l’altra era una di cinque carte in edizione limitata che raffigurano Riolu, Sprigatito, Ralts, Quaxly e Fuecoco.
In teoria era possibile acquistare un massimo di cinque Happy Set a persona, ma spesso il limite non veniva rispettato. Molte persone ne ordinavano decine, che poi lasciavano ancora impacchettate sui marciapiedi vicino ai McDonald’s, e si tenevano le carte, causando molte critiche all’azienda per lo spreco alimentare prodotto indirettamente dall’iniziativa. Una fonte rimasta anonima ha detto al giornale giapponese Asahi Shimbun che McDonald’s si era preparata per vendere 1,5 milioni di Happy Set a tema Pokémon: moltissimi locali hanno finito quelli disponibili in poche ore, e la campagna, che doveva durare tre giorni, è stata interrotta dopo il primo. C’è stata anche qualche litigata fra i clienti, ed è dovuta intervenire la polizia.
I Pokémon nacquero negli anni Novanta come serie di videogiochi, e visto il loro successo dopo qualche anno vennero prodotti film, serie tv e appunto un gioco di carte collezionabili. Negli ultimi anni queste carte sono tornate molto di moda fra collezionisti e appassionati, e quelle più rare o ambite raggiungono prezzi notevoli nei mercatini e sui siti di rivendita: alcune superano l’equivalente di un migliaio di euro. Quelle contenute negli Happy Set sono state messe in vendita principalmente su Mercari, la più diffusa app per la compravendita di oggetti in Giappone, per l’equivalente di centinaia di euro ciascuna. In Giappone un Happy Set costa circa 3 euro.
Non è la prima volta che succede una cosa simile: sempre in Giappone era capitato con degli Happy Set a tema Chiikawa, un manga molto popolare, e nel 2021 anche in Italia un’offerta con gli Happy Meal a tema Pokémon era stata interrotta prima del previsto per l’esaurimento delle scorte, e il sospetto che a comprarli non fossero stati tanto i bambini quanto gli appassionati e i rivenditori. Persino il Museo Van Gogh di Amsterdam aveva avuto problemi per una collaborazione a tema Pokémon, l’anno scorso. La divisione giapponese di McDonald’s ha detto che sta valutando se introdurre limiti al numero di Happy Set acquistabili in caso di iniziative particolarmente popolari, oppure se limitare le ordinazioni online e bloccare gli ordini di chi si mette in fila ripetutamente o si comporta in modo aggressivo con il personale.
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