Una collaborazione tra il Museo Van Gogh e i Pokémon è finita male

La carta speciale creata appositamente non sarà più distribuita per motivi di sicurezza, dopo resse e speculazioni

(AP Photo/Peter Dejong)
(AP Photo/Peter Dejong)

A metà settembre il Van Gogh Museum di Amsterdam aveva annunciato di aver organizzato una collaborazione con la Pokémon Company, la società che gestisce il marchio omonimo, per la creazione di una mostra temporanea. Alcuni dei famosi quadri di Vincent van Gogh erano stati rifatti inserendo alcuni dei celebri mostriciattoli al loro interno, nell’ambito di una iniziativa che voleva illustrare i legami tra il grande pittore olandese e l’arte giapponese.

Insieme alla mostra, aperta dal 28 settembre 2023 al 7 gennaio 2024, era stata anche creata la linea di merchandising esclusiva Pokémon x Van Gogh che comprendeva statuette, pupazzi, borse e soprattutto una carta promozionale che rappresentava Pikachu, il Pokémon più famoso, nella versione dell’Autoritratto con cappello di feltro grigio di Van Gogh. La carta era stata pensata per essere offerta gratuitamente ai visitatori che avessero acquistato un gadget al bookshop del museo, ma questa settimana il museo ha detto che non la distribuirà più per motivi di sicurezza.

Il giorno dell’apertura della mostra al museo infatti erano andate tantissime persone che avevano comprato tutti i prodotti presenti nel bookshop e terminato le carte nel giro di quattro ore. I video della ressa di persone intente ad arraffare gadget e ad accalcarsi alla cassa erano circolati molto online. Il Van Gogh Museum non ha chiarito meglio quanto questi problemi siano proseguiti nei giorni successivi, ma ha detto di avere deciso di non distribuire più le carte alla fine della mostra o al bookshop per permettere ai visitatori di visitare il museo in «modo sicuro e piacevole».

È probabile che la decisione sia legata anche al fatto che quando la collezione era stata messa in vendita sul sito di merchandising ufficiale dei Pokémon, poi, era terminata in pochi minuti. Questo aveva fatto pensare che fossero stati utilizzati dei bot per acquistare gli articoli più velocemente. Il sospetto che le persone avessero comprato in blocco questi oggetti per rivenderli nel mercato secondario è stato confermato nei giorni successivi, quando migliaia di annunci di oggetti Pokémon x Van Gogh sono apparsi su diversi siti di aste online a prezzi molto più alti. La carta di Pikachu, data gratis dal museo, oggi si può comprare su Ebay a poco più di 100 euro, ma le prime a essere state rivendute avevano dei prezzi molto più alti.

Molte persone hanno criticato la pessima gestione della situazione da parte del museo e dell’azienda, che avrebbero dovuto aspettarsi una reazione del genere dato che non avevano messo un limite agli articoli acquistabili da ogni persona. Da qualche anno il mercato delle carte dei Pokémon è tornato a essere molto popolare e include un grande mercato secondario di rivendita di carte che possono valere anche migliaia di euro. Non è la prima volta infatti che si verifica una situazione del genere: nel 2021, ad esempio, McDonald’s in Italia aveva deciso di includere un pacchetto speciale di carte da gioco dei Pokémon nei propri Happy Meal, ma aveva dovuto sospendere l’iniziativa prima del previsto perché le carte erano finite quasi subito, comprate non da famiglie o bambini, ma da collezionisti adulti.

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Già il 29 settembre la Pokémon Company si era scusata con i fan attraverso i suoi profili social, promettendo di essere al lavoro per rendere disponibili altre carte di Pikachu “con cappello di feltro grigio”. Il Van Gogh Museum ha detto che sarà nuovamente acquistabile per i fan del Regno Unito, degli Stati Uniti e del Canada e che tornerà disponibile anche in alcuni negozi olandesi all’inizio del prossimo anno.