• Mondo
  • Domenica 10 agosto 2025

L’Europa e l’Ucraina non vogliono rimanere fuori dalle trattative con la Russia

E chiedono di includere Zelensky, dopo l'annuncio di un incontro tra Trump e Putin su un possibile accordo di pace

Il presidente del Consiglio polacco Donald Tusk, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il presidente francese Emmanuel Macron, il primo ministro britannico Keir Starmer e il cancelliere tedesco Friedrich Merz al telefono con Donald Trump durante un incontro a Tirana, in Albania, nel maggio del 2025. (KuglerSteffen/Bundesregierung via Getty Images)
Il presidente del Consiglio polacco Donald Tusk, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il presidente francese Emmanuel Macron, il primo ministro britannico Keir Starmer e il cancelliere tedesco Friedrich Merz al telefono con Donald Trump durante un incontro a Tirana, in Albania, nel maggio del 2025. (KuglerSteffen/Bundesregierung via Getty Images)
Caricamento player

I leader dei principali paesi europei hanno detto che un’eventuale pace in Ucraina non può essere discussa senza il presidente Volodymyr Zelensky, che non è stato incluso nel previsto incontro del 15 agosto tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e quello russo Vladimir Putin.

Regno Unito, Francia, Germania, Italia, Polonia e Finlandia sostengono l’Ucraina nel tentativo di evitare che Stati Uniti e Russia si accordino per un cessate il fuoco che preveda condizioni che Zelensky ha sempre detto sarebbero inaccettabili, come la cessione di alcuni territori occupati dalla Russia dopo l’invasione cominciata nel 2022. Domenica Zelensky ha ringraziato i leader europei per aver sostenuto la sua richiesta di essere incluso nelle trattative, ribadita anche dal cancelliere tedesco Friedrich Merz, che ha detto di sperarla e di aspettarsela.

I rappresentanti dei paesi europei si sono incontrati sabato nel Regno Unito con il vice presidente statunitense JD Vance, il ministro degli Esteri britannico David Lammy e alcuni alti funzionari ucraini, per capire cosa intende fare Trump e chiedere di coinvolgere nell’incontro di venerdì prossimo anche Zelensky e dei rappresentanti europei.

Domenica JD Vance ha detto che l’amministrazione statunitense ha intenzione di organizzare un incontro trilaterale, ma almeno per ora sembra improbabile che questo avvenga già il 15: secondo fonti di CNN con ogni probabilità un incontro con tutti e tre i leader potrebbe avvenire solo in un secondo momento, perché è così che vuole Putin.

Sono stati giorni molto movimentati che hanno preso alla sprovvista l’Ucraina e i paesi europei. Le cose hanno accelerato dopo che mercoledì Putin aveva ricevuto al Cremlino Steve Witkoff, tra i principali diplomatici di Trump. Nelle settimane precedenti il presidente russo era rimasto sempre più isolato, perché dopo vari tentativi di distensione Trump gli aveva dato degli ultimatum e aveva riallacciato i rapporti con l’amministrazione di Zelensky, notoriamente compromessi dal bisticcio alla Casa Bianca dello scorso febbraio. Ma dopo aver rifiutato a lungo di trattare sui territori, all’incontro con Witkoff Putin aveva segnalato infine la sua disponibilità a negoziare, per uscire dall’isolamento in cui era finito.

«Parlando un linguaggio che Trump capisce – il linguaggio immobiliare – Putin si è assicurato qualcosa che stava cercando da gennaio: un incontro bilaterale con il leader americano, senza Zelensky presente, per presentare la sua proposta per un accordo» ha scritto il New York Times.

– Leggi anche: In Ucraina è a rischio un pezzo del fronte

L’Ucraina e i governi dei paesi europei sono rimasti spiazzati e hanno cercato di entrare nelle trattative. Il loro timore è che Trump voglia arrivare a un accordo con Putin per tentare poi di imporlo a Zelensky, anche prevedendo delle concessioni territoriali che l’Ucraina e l’Europa non sono disposte ad accettare.

Non è chiaro quali siano le richieste di Putin, ma secondo le informazioni raccolte dai media americani prevedono il riconoscimento del controllo della Crimea, annessa illegalmente nel 2014, e dell’intera regione del Donbas, incluse le parti delle province di Donetsk e Luhansk che attualmente sono ancora controllate dall’Ucraina. Il presidente russo vorrebbe anche che il fronte fosse congelato com’è ora, quindi compresi i territori che l’esercito russo occupa intorno a Kherson e Zaporizhzhia.

Il Wall Street Journal scrive che i funzionari europei che sono stati informati sulle richieste russe hanno notato che sono meno estreme di quelle che Putin aveva a lungo espresso pubblicamente, che prevedevano il controllo totale delle regioni di Kherson e Zaporizhzhia, la demilitarizzazione dell’Ucraina e la sostituzione del suo governo. Ma sono comunque irricevibili stando a quanto ha sempre detto Zelensky, perché prevedono la cessione di territori che l’Ucraina attualmente controlla.

L’Ucraina, sostenuta dall’Europa, vorrebbe intanto che qualsiasi negoziato fosse preceduto da un cessate il fuoco. Qualsiasi cessione di territorio ucraino, poi, dovrebbe prevedere un contestuale ritiro dell’esercito russo da altre aree. Sempre secondo il Wall Street Journal, dopo l’incontro tra Witkoff e Putin, Trump aveva riportato ai leader europei l’ipotesi che se l’Ucraina dovesse cedere l’intera regione di Donetsk, la Russia si sarebbe potuta ritirare dalle aree che occupa vicino a Zaporizhzhia e Kherson. Poi però Witkoff si era rimangiato questa prospettiva, dicendo che Putin voleva congelare il fronte per com’è ora, proposta rifiutata dall’Ucraina.

Oltre alle trattative territoriali, per l’Ucraina e per i paesi europei un eventuale accordo dovrebbe prevedere anche delle garanzie di sicurezza con un coinvolgimento degli eserciti europei e di quello statunitense, e il mantenimento della possibilità che in futuro l’Ucraina entri a far parte della NATO. Queste condizioni finora sono sempre state escluse da Putin.