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  • Sabato 2 agosto 2025

Il fallimento di uno dei più importanti club gay di Berlino

Lo SchwuZ è un locale storico per la scena LGBT+ della città, e non è il solo a essersi ritrovato in crisi

L'interno del club SchwuZ, a Berlino
L'interno del club SchwuZ, a Berlino (foto tratta dalla pagina Facebook del locale)
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Giovedì il club SchwuZ, uno storico e importante club gay di Berlino, ha annunciato di avere presentato istanza di fallimento con un messaggio sul proprio profilo Instagram. Lo SchwuZ (il nome è la contrazione di SchwulenZentrum, cioè “centro per uomini gay”) è uno dei più vecchi club LGBT+ attivi a Berlino: ha aperto negli anni Settanta. La situazione è dovuta alle sue difficoltà economiche, ma è anche parte di una crisi generale dei club di Berlino.

Nei giornali tedeschi si è parlato di Clubsterben, ovvero della “morte dei club” della città: in dieci anni il numero di discoteche si è dimezzato. Le cause sono diverse, come l’aumento del costo della vita e quello dell’energia, che hanno fatto aumentare molto le spese per la gestione dei locali. C’è però anche una questione che riguarda il cambiamento di gusti del pubblico: le persone che un tempo li frequentavano sono invecchiate, e quelle che adesso hanno tra i 18 e i 25 anni hanno meno voglia di andarci.

La storia dello SchwuZ è molto legata a quella della comunità gay di Berlino. Venne fondato nel 1977 da attivisti gay legati al gruppo ‘Azione omosessuale di Berlino Ovest’ (HAW), una delle prime organizzazioni per i diritti dei gay in città. Il nome faceva riferimento al fatto che all’epoca Berlino era divisa in due parti, quella orientale sotto il controllo della Repubblica Democratica Tedesca (DDR), sotto l’influenza sovietica, e Berlino Ovest formalmente amministrata dai paesi occidentali che avevano vinto la Seconda guerra mondiale: Stati Uniti, Regno Unito e Francia.

Il gruppo HAW era formato per lo più da giovani gay di sinistra, che tra le altre cose domandavano l’abolizione della sezione 175 del Codice penale tedesco, che puniva i rapporti sessuali tra uomini. Lo SchwuZ diventò uno dei principali luoghi culturali e di incontro della comunità gay di Berlino. Tra le altre cose, le persone che ci lavorarono ebbero un ruolo importante nell’organizzazione del primo gay pride di Berlino, nel 1979, nell’apertura della prima libreria gay di Berlino, e nella creazione di Siegessäule (“Colonna della vittoria”), una storica e popolare rivista LGBT+.

Secondo la televisione regionale RBB, già da qualche tempo il locale si trovava in difficoltà economica. Da diversi mesi i proprietari non sono più in grado di coprire i costi della sua gestione. La crisi si è aggravata all’inizio del 2024 e a partire da maggio 2025 ha iniziato a registrare perdite tra i 30mila e i 60mila euro al mese, e 33 dipendenti sono stati licenziati. Il locale aveva anche organizzato delle campagne di raccolta fondi, senza però avere troppo successo. Nell’annuncio su Instagram, la proprietà di SchwuZ ha chiesto ai suoi sostenitori di dimostrare il proprio affetto per il locale e di tornare a frequentarlo, per cercare di aiutarlo economicamente. Il locale dovrebbe rimanere aperto fino a ottobre, quando inizierà la procedura fallimentare.

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