C’è un ministro italiano che rimpiange Kamala Harris, dopo i dazi di Trump
In controtendenza col suo governo, Gilberto Pichetto Fratin dice che per l'Italia sarebbe stato meglio se avesse vinto lei le presidenziali statunitensi

Tra i moltissimi commenti dei politici allo sbilanciato accordo sui dazi tra Unione Europea e Stati Uniti, lunedì c’è stato quello del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, di Forza Italia, a cui è toccato fare una specie di ammissione non scontata:
«Per noi probabilmente sarebbe stata più conveniente Kamala Harris, non scopro l’acqua calda oggi».
Harris era la candidata Democratica che correva a novembre contro Donald Trump per la presidenza degli Stati Uniti, e secondo Pichetto Fratin, che pure fa parte di un partito e di un governo di destra che ha molto parteggiato per Trump, sarebbe stato più conveniente se avesse vinto lei. L’accordo raggiunto sui dazi è un guaio per le aziende europee e italiane: prevede che gli Stati Uniti impongano dazi del 15 per cento sulla maggior parte delle importazioni dall’Unione Europea, quindi anche dall’Italia. Questa soglia si applicherà anche ai semiconduttori, alle auto, e ai prodotti dell’industria farmaceutica, finora esclusi dalle guerre commerciali e tra i prodotti che l’Italia esporta di più negli Stati Uniti.
La dichiarazione di Pichetto Fratin è vicina alle forti critiche degli altri paesi europei, mentre è abbastanza in controtendenza rispetto al resto degli esponenti del governo italiano, di destra e vicini a Trump. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni aveva provato a sfruttare i suoi buoni rapporti con Trump per ottenere un abbassamento dei dazi, senza riuscirci. Il governo italiano ha ora minimizzato la portata dell’accordo: secondo la dichiarazione ufficiale garantisce «stabilità». Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, leader del partito di Pichetto Fratin, ha anche detto che la soglia del 15 per cento è «assolutamente sostenibile».
Pichetto Fratin, che lunedì si trovava a un evento in provincia di Vicenza, ha aggiunto: «Noi siamo stati liberati dagli americani, poi è arrivato Trump, ed è il presidente, ha il consenso degli americani, ha avuto il voto popolare, fa gli interessi degli Usa e non i nostri».
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