Il governo spagnolo vuole cambiare il “segreto di stato”
Ha approvato una proposta di legge per desecretare i documenti risalenti al periodo franchista: ci aveva già provato, senza riuscirci

Martedì il Consiglio dei ministri spagnolo ha approvato un progetto di legge che cambierà la gestione del “segreto di stato”, che verrà rimosso da tutti i documenti secretati precedenti al 1981: quindi anche da quelli risalenti al periodo della dittatura di Francisco Franco (morto nel 1975) e quelli relativi alla successiva transizione democratica. Il progetto di legge dovrà ora essere confermato dal parlamento spagnolo.
Nonostante siano passati quasi cinquant’anni dalla fine della dittatura, l’eliminazione del segreto di stato su un gran numero di documenti potrebbe fornire nuove informazioni su un periodo storico particolarmente oscuro della storia spagnola. Per quasi quarant’anni, il regime franchista nascose repressioni, violenze, corruzione e politiche volte a sopprimere le identità regionali.
Con la legge attualmente in vigore, desecretare singoli documenti relativi al periodo franchista è un processo burocraticamente complesso. La norma attuale, approvata nel 1968 e modificata dieci anni più tardi, prevede infatti che i “segreti di stato” possano rimanere tali per un tempo indefinito e che i documenti secretati possano essere resi pubblici solo dopo un’analisi caso per caso, dopo un’espressa richiesta e con un processo piuttosto lento.
Governi e parlamento spagnolo avevano provato già quattro volte a modificare la legge, sempre su iniziativa del Partito nazionalista basco (PNV). Da decenni il PNV è il partito principale dei Paesi Baschi e dal 1980 ha sempre espresso il presidente della regione (tranne per un breve intervallo tra il 2009 e il 2012): è di centrodestra, ma ha governato anche con i socialisti. In passato è stato considerato vicino a movimenti indipendentisti, oggi è a favore di una autonomia all’interno dello stato centrale. Il PNV da tempo preme per la riforma della legge sul segreto di stato, anche per fare chiarezza sulla lunga stagione di repressione dei movimenti autonomisti e poi della lotta armata, principalmente dell’ETA. Le leggi di riforma proposte dal PNV non hanno mai ottenuto l’approvazione del parlamento spagnolo.
Dal novembre del 2023 Pedro Sánchez guida un governo sostenuto non solo da Socialisti e Sumar, coalizione di sinistra radicale, ma anche da varie formazioni autonomiste catalane e basche, fra cui il PNV.

Al centro Francisco Franco, con il ministro degli Esteri Serrano Suner e Benito Mussolini, il 5 marzo 1941 (AP Photo)
Adattandosi agli standard dell’Unione Europea e della NATO, la nuova legge definisce quattro livelli di segretezza: i documenti potranno essere “top secret”, se la loro diffusione può «minacciare o pregiudicare in modo molto grave la sicurezza nazionale»; “segreti”, se la minaccia è “grave”; “confidenziali” o “riservati” per gradi di pericolosità minori. I documenti del primo tipo (top secret) resteranno secretati fino a un massimo di 45 anni, quelli “segreti” per 35, i “confidenziali” da 7 a 9, i “riservati” da 4 a 5. Solo il Consiglio dei ministri potrà secretare documenti al livello più alto, e non potrà farlo in casi che riguardino violazioni dei diritti umani. Sono previste proroghe eccezionali che però dovranno essere discusse di anno in anno.
Per fare un confronto, in Italia il “segreto di stato” può durare al massimo 15 anni, prorogabile di altri 15 per una durata massima di 30 anni. Oltre al segreto di stato i documenti possono essere secretati in quattro differenti livelli, con una durata che va da 5 anni a circa 15-20. Il “segreto di stato” può essere posto solo dal Presidente del Consiglio, gli altri livelli possono essere decisi da ministeri ed enti competenti, Forze Armate e servizi segreti.
Come detto, il progetto di legge approvato oggi dovrà essere confermato dal parlamento spagnolo. Alla Camera il governo del socialista Pedro Sánchez e i suoi alleati hanno la maggioranza, seppur non troppo ampia (179 seggi su 350). Al Senato la maggioranza è di centrodestra, ma quell’ala del parlamento può solo proporre e votare emendamenti che la Camera può cancellare. Il governo conta di poter ottenere l’approvazione definitiva della legge entro la fine dell’anno.



