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  • Lunedì 21 luglio 2025

La Cina ha iniziato a costruire la più grande centrale idroelettrica del mondo

In Tibet: è un progetto molto ambizioso che preoccupa il governo indiano

Il fiume Yarlung Tsangpo nella provincia di Nyingchi (Sun Fei/Xinhua via ZUMA Press)
Il fiume Yarlung Tsangpo nella provincia di Nyingchi (Sun Fei/Xinhua via ZUMA Press)
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Il primo ministro cinese Li Qiang ha inaugurato sabato l’enorme cantiere dove sorgeranno la diga sul fiume Yarlung Tsangpo e la più grande centrale idroelettrica del mondo. Lo Yarlung Tsangpo scorre in Tibet, regione autonoma della Cina (annessa dal 1951) e il progetto è stato approvato alcuni anni fa, ma definitivamente finanziato nel dicembre del 2024. Sarà un’opera enorme, costerà l’equivalente di circa 150 miliardi di euro ma avrà da sola una potenza di 70 gigawatt (GW), più del doppio di tutte le centrali idroelettriche italiane messe insieme, con una produzione di energia annua stimata sui 300 miliardi di kWh (kilowattora).

Diventerà la centrale idroelettrica più grande del mondo, con una potenza tripla rispetto alla più grande oggi esistente, che si trova sempre in Cina, sotto la diga delle Tre Gole sul Fiume Azzurro, nella provincia di Hubei.

Sul progetto erano state sollevate molte obiezioni a causa del suo possibile impatto ecologico, mentre l’India si era detta preoccupata degli effetti che la diga avrà sul fiume, il cui corso prosegue negli stati indiani dell’Arunachal Pradesh e dell’Assam, e infine entra in Bangladesh, dove sfocia nel golfo del Bengala. Lo Yarlung Tsangpo nasce dai ghiacciai dei monti Kubi Gangri e Ganglunggangri, a circa 4.700 metri di altitudine, ed è lungo quasi 3mila chilometri. In India, dove è fondamentale per il settore agricolo, viene chiamato Brahmaputra.

La diga e la centrale idroelettrica sorgeranno vicino alla città tibetana di Nyingchi, in un punto dove il fiume passa dai 4.700 metri a circa 2.700 in meno di 50 chilometri. Verranno costruite cinque centrali idroelettriche a cascata e sarà necessario raddrizzare alcune anse del fiume e deviare l’acqua all’interno di tunnel. Sarà un’opera ingegneristica complessa, anche per la necessità di trasportare un’enorme quantità di macchinari e materiali in un’area remota. La gestirà la China Yajiang Group, una nuova compagnia creata apposta per realizzare questo progetto. Gran parte dei dettagli dei lavori non è nota e non è stata comunicata una previsione sui tempi per completarli.

Durante la presentazione del progetto la Cina ha dato le consuete rassicurazioni sul rispetto dell’ambiente e ha garantito che non ci saranno cambiamenti nel flusso del fiume a valle. Il governo cinese ha detto di ritenere il progetto fondamentale per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni inquinanti entro il 2030 e la cosiddetta “neutralità carbonica” entro il 2060: significa smettere di aggiungere gas serra nell’atmosfera oltre la quantità che si riesce a toglierne. La produzione di energie rinnovabili come quella idroelettrica è fondamentale in questo processo.

Un momento della cerimonia di inaugurazione del progetto, il 19 luglio 2025 (Liu Bin/Xinhua via ZUMA Press)

C’è chi ritiene però che un’opera di queste dimensioni possa causare cambiamenti irreversibili nell’habitat fluviale circostante, ridurre la popolazione di pesci, bloccare la discesa verso valle di sedimenti e quindi di limo (che rende i terreni fertili). Anche l’impatto dei lavori può essere consistente.

La centrale idroelettrica è uno dei vari motivi di tensione fra India e Cina, i cui rapporti sono lievemente migliorati negli ultimi anni dopo la crisi del giugno del 2020, quando una vecchia contesa territoriale nelle regioni di confine del Ladakh aveva causato scontri in cui erano stati uccisi 20 soldati indiani e 4 cinesi. A settembre era stato firmato un accordo di pace e nel 2024 la Cina aveva nominato un nuovo ambasciatore in India. Nel 2025 sono ripresi i voli diretti fra i due paesi.

In India restano però bloccate le app cinesi come TikTok, e il governo nazionalista di Narendra Modi sta faticosamente provando a ridurre le importazioni dalla Cina e a proporre il suo paese come alternativa per la produzione a basso costo per molte aziende internazionali, a partire da quelle tecnologiche.

La diga delle Tre Gole sul Fiume Azzurro, nella provincia di Hubei (Zheng Jiayu/Xinhua/ABACAPRESS.COM)

La Cina ha anche un rapporto molto stretto con il principale rivale dell’India, il Pakistan. Nell’ultima crisi di maggio, quando per alcuni giorni India e Pakistan si sono bombardati a vicenda, cinque jet indiani sono stati abbattuti dall’aeronautica pakistana, che può contare su nuovi aerei da guerra di produzione cinese. Anche la gestione dei fiumi himalayani è attualmente motivo di tensione fra India e Pakistan (l’India ha sospeso unilateralmente il trattato sulle acque dell’Indo) e nella disputa potrebbe essere coinvolta la Cina, dove nascono l’Indo e alcuni dei suoi affluenti.

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