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  • Giovedì 17 luglio 2025

I figli di Augusto Pinochet litigano sulle sue case

Ossia su chi dovrebbe gestire otto immobili dell’ex dittatore cileno, morto nel 2006 e la cui grande ricchezza personale è da anni sotto indagine

Il dittatore cileno Augusto Pinochet nel 1980 (Daniele Darolle/Sygma via Getty Images)
Il dittatore cileno Augusto Pinochet nel 1980 (Daniele Darolle/Sygma via Getty Images)
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Due figli dell’ex dittatore cileno Augusto Pinochet, morto nel 2006, stanno litigando su una parte della sua eredità. Pinochet governò il Cile dal 1973 al 1990, dopo avere deposto con un violento colpo di stato il presidente cileno Salvador Allende. La sua dittatura fu brutale: decine di migliaia di persone vennero arrestate, torturate e uccise per eliminare il dissenso.

La scorsa settimana la figlia minore di Pinochet, Jacqueline Marie Pinochet Hiriart, di 60 anni, ha fatto causa in un tribunale cileno a uno dei suoi fratelli, Marco Antonio (66 anni), accusandolo di avere gestito in modo illegittimo otto immobili che fanno parte dell’eredità ricevuta dai genitori, Pinochet e la moglie Lucía Hiriart. Tra questi ci sono un appartamento a Vitacura, un quartiere molto benestante vicino alla capitale Santiago; una casa a Santo Domingo (una città sul mare, qualche decina di chilometri a sud di Valparaíso) e un terreno a San José de Maipo, sempre vicino a Santiago.

Foto d’archivio: Marco Antonio Pinochet nel 2006 (AP Photo/Jorge Saenz)

Durante la dittatura Pinochet accumulò una grande ricchezza personale. Nei primi anni Duemila diverse inchieste conclusero che l’ex dittatore aveva milioni di dollari in vari conti correnti all’estero, una quantità di denaro incompatibile con i suoi incarichi pubblici. Negli anni ci sono stati molti sospetti che questi soldi fossero stati ottenuti attraverso l’appropriazione di fondi pubblici, sequestri di beni ed espropriazioni.

Dopo la sua morte le autorità cilene indagarono sull’origine del patrimonio di Pinochet, cercando di obbligare gli eredi a restituire i soldi di cui si sarebbe appropriato in modo illecito, e riuscendoci solo in parte. Alcune di queste indagini sono ancora in corso: di conseguenza oggi i suoi eredi, cioè la moglie e i cinque figli, non possono vendere gli immobili che possedeva. Possono però affittarli.

Jorge García, l’avvocato di Jacqueline Marie Pinochet Hiriart, ha spiegato al giornale cileno La Tercera che alla morte di Augusto Pinochet la moglie, Lucía Hiriart, diede mandato a Marco Antonio di amministrare gli immobili. Questo mandato terminò dopo la morte di Hiriart, avvenuta il 16 dicembre del 2021: a partire da quella data, ha detto García, queste proprietà immobiliari avrebbero dovuto entrare a fare parte dell’eredità destinata ai figli. Secondo García, Marco Antonio avrebbe invece continuato a gestirle, appropriandosene indebitamente.

Foto d’archivio: Jacqueline Pinochet nel 2007 (AP Photo/Roberto Candia)

– Leggi anche: In Cile la memoria storica è una questione complessa

Nella sua denuncia, Jacqueline Marie Pinochet ha anche accusato Marco Antonio di «maltrattamenti abituali» nei suoi confronti. Tra le altre cose, Marco Antonio avrebbe cercato di isolare Jacqueline Marie dal resto della famiglia, negando di trasmetterle informazioni sulla gestione delle proprietà. Le avrebbe anche fisicamente impedito per anni di visitare una tenuta di famiglia, nel comune di Santo Domingo (che si trova a 130 chilometri da Santiago) dove sono conservate le ceneri dei genitori.

La figura storica di Pinochet è ancora estremamente controversa in Cile: nonostante i crimini commessi dalla sua dittatura, diversi esponenti della destra cilena rivendicano il colpo di stato e il successivo regime militare, che durò quasi vent’anni. Anche molti cileni lo ritengono tuttora uno dei migliori leader politici che il paese ha avuto nel Ventesimo secolo. Anche per il valore molto divisivo della figura di Pinochet, i suoi cinque figli hanno mantenuto negli anni un profilo piuttosto basso, occupandosi dei propri affari e attività economiche, senza fare parlare molto di sé.