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  • Martedì 15 luglio 2025

Come sono iniziate le violenze xenofobe a Torre Pacheco

Il País ha trovato le chat con cui i violenti si sono organizzati per fare la «caccia» agli stranieri in una città spagnola

Polizia e manifestanti di estrema destra a Torre Pacheco, il 12 luglio 2025
Polizia e manifestanti di estrema destra a Torre Pacheco, il 12 luglio 2025 (Martín C./Europa Press via AP)
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A Torre Pacheco, la cittadina spagnola dove nel fine settimana ci sono state gravi violenze xenofobe, lunedì notte gli imam delle quattro moschee cittadine hanno tenuto un incontro pubblico per chiedere la fine delle violenze e «calmare i giovani». All’incontro, un portavoce della comunità marocchina ha detto: «Vogliamo evitare problemi, qui siamo tutti spagnoli».

La notte di lunedì è trascorsa con relativa calma, dopo che nelle tre precedenti decine di violenti di estrema destra venuti da fuori città avevano vandalizzato strade e negozi prendendo di mira le persone di origine straniera, in particolare marocchina. Ci sono state varie persone ferite, e dieci arresti. Nel frattempo, il giornale El País ha individuato alcune chat dove i violenti di estrema destra si sono organizzati per «andare a caccia» di immigrati – o quelli che loro ritengono essere “immigrati”, quindi in generale persone non bianche – a Torre Pacheco.

Le chat appartengono a un gruppo Telegram chiamato “Deport Them Now Spain” (in inglese), che prende ispirazione da un più ampio movimento europeo che chiede l’espulsione di massa delle persone migranti. “Deport Them Now”, tra le altre cose, ha partecipato al Remigration Summit, un raduno internazionale dell’estrema destra che si è tenuto a maggio a Gallarate, nella provincia di Varese.

Martedì la Guardia Civil (un corpo militare con funzioni di polizia) ha arrestato vicino a Barcellona il presunto gestore del gruppo, accusato di incitamento all’odio. La sua identità non è stata diffusa.

Nel gruppo Telegram, la settimana scorsa alcuni utenti avevano cominciato a commentare quella che poi sarebbe stato definita come la causa scatenante delle violenze: l’aggressione a un pensionato di 68 anni, avvenuta mercoledì 9 luglio.

L’aggressione è avvenuta davvero, ma non sono ancora chiari i motivi: l’uomo non è stato derubato e non c’erano stati litigi tra lui e la persona che aveva cominciato a picchiarlo. Per l’aggressione sono state arrestate tre persone, una per aver aggredito l’anziano e due per aver collaborato. Secondo fonti citate da diversi giornali spagnoli, i tre sarebbero di origine marocchina ma non vengono da Torre Pacheco (gli stessi giornali spagnoli non hanno dato maggiori informazioni sui tre, quindi non si sa se abbiano la cittadinanza spagnola, se siano marocchini residenti da tempo a Torre Pacheco, o se siano recenti immigrati).

Quando la notizia ha cominciato a circolare non c’erano conferme che gli aggressori del pensionato fossero immigrati o avessero origine straniera. Nel gruppo Telegram “Deport Them Now” però decine di persone avevano rapidamente cominciato a organizzare una «caccia» per punire i presunti responsabili, che avevano identificato rapidamente come degli stranieri. Quando qualcuno ha chiesto come sarebbe stato possibile riconoscerli, visto che non c’erano prove né indizi, le risposte sono state: «Io li picchierei tutti». «Attacchiamoli tutti». «Direttamente, senza fare domande». «Andiamo a caccia». La chat – che adesso è stata chiusa – era piena inoltre di insulti razzisti e immagini di Adolf Hitler.

Nei giorni successivi all’aggressione aveva contribuito ad aumentare la rabbia anche un presunto video dell’aggressione che è circolato molto sui social media, ma che poi si è rivelato falso.

Polizia e manifestanti di estrema destra a Torre Pacheco, il 12 luglio 2025

Polizia e manifestanti di estrema destra a Torre Pacheco, il 12 luglio 2025 (Contacto via ZUMA Press)

Torre Pacheco è una cittadina di circa 40mila abitanti; circa 11mila sono di origine straniera, di cui poco meno di 7.000 di origine africana. Fino agli scontri degli scorsi giorni, Torre Pacheco era considerata un luogo ospitale, dove la convivenza era piuttosto tranquilla, nonostante i problemi e le difficoltà quotidiane. Molte persone di origine nordafricana vivono in città da decenni, e molte hanno la cittadinanza spagnola.

Delle violenze a Pacheco sta approfittando soprattutto l’estrema destra. Santiago Abascal, il leader nazionale del partito radicale Vox, si è rifiutato di condannare le violenze, che ha definito come una «conseguenza» dell’«immigrazione di massa». «Vox continuerà a chiedere l’espulsione di tutti coloro che entrano illegalmente sul suolo spagnolo. E continuerà a chiedere l’espulsione di tutti gli immigrati legali che vengono per occupare, rubare, stuprare o uccidere», ha detto.

Vox peraltro in alcune zone della Spagna ha collaborato con “Deport Them Now” per fare campagna elettorale contro i migranti.

Altri gruppi di estrema destra ancora più radicali stanno cercando di approfittare delle tensioni per ottenere consensi. Uno di questi, che si chiama Desokupa, ha indetto per martedì sera una manifestazione contro i migranti.