• Domenica 13 luglio 2025

Agosto non è più IL mese delle vacanze?

Lo è stato a lungo, in Italia, ma quest’anno ci andranno in ferie tante persone quante a luglio

di Michele Cacciapuoti

Il traffico in uscita da Milano, il 6 agosto 1963 (Keystone/Hulton Archive/Getty Images)
Il traffico in uscita da Milano, il 6 agosto 1963 (Keystone/Hulton Archive/Getty Images)
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Questo e gli altri articoli della sezione Capire il turismo di oggi sono un progetto del workshop di giornalismo 2025 del Post con la Fondazione Peccioliper, pensato e completato dagli studenti del workshop.

Andare in vacanza rigorosamente ad agosto è un’abitudine tipicamente italiana e data per scontata quasi soltanto qui, per ragioni che hanno a che fare con il clima dell’Europa meridionale, con il nostro passato agricolo e industriale ma anche con una vecchia iniziativa del regime fascista volta a stimolare il turismo a Ferragosto. Eppure negli ultimi anni sembra che le cose stiano un po’ cambiando.

Sempre meno persone decidono di andare in vacanza ad agosto e molti di quelli che continuano a farlo lo fanno perché non hanno alternative. Secondo un sondaggio condotto a inizio luglio da SWG, un’azienda di ricerche di mercato, agosto è l’unico mese estivo in cui la maggioranza della popolazione non andrebbe volontariamente in vacanza, se potesse scegliere.

Fra chi ci va abitualmente ad agosto, infatti, due intervistati su tre hanno risposto che si tratta di una scelta obbligata. Spesso sono gli stessi datori di lavoro a imporre agosto come periodo per le ferie, perché preferiscono chiudere la propria azienda per due o tre settimane (quando anche clienti e fornitori non ci sono) che dover gestire le ferie dei dipendenti nel corso di tutta l’estate. Negli ultimi anni però anche nelle aziende si è evidentemente andati nella direzione di offrire una maggiore flessibilità. Tra chi va in vacanza a giugno, luglio o settembre la maggior parte lo fa liberamente, e dunque perché può.

Sempre all’inizio di luglio Ipsos, una società francese di ricerche di mercato, ha detto che secondo una sua indagine quest’anno le preferenze degli italiani per luglio e agosto «sono ormai alla pari» (anche se in questo sondaggio non c’era l’opzione di giugno). Le persone che cambiano abitudine, passando da agosto a luglio o settembre, sono aumentate rispetto all’anno scorso.

Nel 2024, la stessa indagine di Ipsos aveva mostrato come a preferire la cosiddetta “bassa stagione”, cioè giugno e settembre, fossero soprattutto le generazioni più anziane, e quindi quelle meno vincolate dalle chiusure aziendali e delle scuole. L’anno scorso Coldiretti, riferendosi a un’analisi su giugno e settembre svolta con l’istituto statistico Ixè, diceva che «negli ultimi dieci anni i vacanzieri fuori stagione sono quasi triplicati». Anche Ipsos afferma che «è evidente come, seppure lentamente, gli italiani tendano a spostare le vacanze da agosto ad altri mesi».

Questa tendenza a distribuire le vacanze nei mesi estivi è confermata anche dal numero di presenze registrato in alberghi, campeggi e strutture per soggiorni brevi: secondo dati forniti dall’Istat, l’istituto pubblico italiano che si occupa di indagini statistiche, dal 2000 al 2024 il numero di ospiti di queste strutture è sceso di quasi 10 milioni ad agosto; negli altri mesi estivi, invece, le presenze sono aumentate (senza però superare agosto, che sotto questo aspetto rimane ancora al primo posto).

Altre recenti indagini mettono in evidenza il calo di turisti nelle strutture ricettive ad agosto: nel 2010 si concentrava in questo mese la metà delle presenze annuali, mentre oggi sono meno del 40 per cento.

Tra le motivazioni per preferire mesi diversi da agosto gli intervistati da SWG citano le condizioni climatiche. In realtà, come riportato nel 2022 dall’Istat, nelle principali città italiane le temperature medie di luglio sono spesso superiori a quelle di agosto. Oltre che per il caldo, dicono di voler evitare agosto anche per il maggiore affollamento e i prezzi più alti (due fattori naturalmente collegati fra loro): secondo l’indagine di Ipsos, queste rimangono le motivazioni principali nel 2025.

Resta comunque almeno un forte incentivo a partire in questo mese: nelle città, soprattutto nelle due settimane centrali e vicine a Ferragosto, chiudono ancora moltissimi negozi, supermercati e altri servizi, rendendo la vita quotidiana di chi non va in ferie più deprimente di quella che avrebbero a giugno o luglio, quando le città sono vivaci e anzi spesso ricche di iniziative ed eventi all’aperto.

Anche se c’è chi sceglie di andare in vacanza in “bassa stagione”, comunque, non tutti sceglierebbero di andarci “fuori stagione”: secondo SWG, per molte persone scegliere un periodo diverso dall’estate per le ferie non è auspicabile perché ci si ritroverebbe a dover lavorare proprio nei mesi più caldi dell’anno.