Il parlamento greco ha approvato la sospensione di tre mesi delle domande d’asilo dei migranti che partono dal Nord Africa

Il parlamento greco ha approvato la proposta del primo ministro Kyriakos Mitsotakis di sospendere per almeno tre mesi la valutazione delle domande d’asilo delle persone migranti che cercheranno di entrare nel paese arrivando via mare dal Nord Africa. Secondo l’opposizione e le associazioni per la difesa dei diritti umani la misura è incostituzionale e viola il diritto internazionale: le norme europee e numerosi trattati, infatti, vincolano la Grecia a valutare tutte le richieste di asilo che le vengono presentate. Mitsotakis, che è il leader del partito di centrodestra Nuova Democrazia, ha una netta maggioranza in parlamento e quindi, nonostante le critiche, l’emendamento è stato approvato.
Il governo ha motivato la sospensione con l’aumento delle partenze, soprattutto dalla Libia verso l’isola di Creta. Nei giorni scorsi Mitsotakis aveva annunciato anche una legge per arrestare chi entra illegalmente nel paese, la costruzione di un centro di detenzione per i migranti a Creta e un futuro accordo di collaborazione diretta con la cosiddetta guardia costiera libica per rafforzare i controlli. La guardia costiera libica è un insieme di milizie noto per i suoi metodi brutali, addestrato e finanziato anche dai paesi europei. Nonostante nominalmente abbia il compito di fermare le partenze è ritenuta in combutta con i trafficanti di esseri umani.
Queste misure rappresentano un ulteriore inasprimento delle politiche già ostili alle persone migranti di Mitsotakis, che è in carica dal 2019. La Grecia ha già costruito recinzioni sul suo confine di terra settentrionale con la Turchia, dove avvengono respingimenti sistematici, e la sua guardia costiera negli anni è stata accusata di gravi negligenze. In parlamento il ministro dell’Immigrazione, Thanos Plevris, ha usato una retorica di estrema destra parlando di un’«invasione». Era nella prospettiva della collaborazione con la guardia costiera libica che il ministro Plevris aveva partecipato al recente viaggio finito male di una delegazione europea in Libia.
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