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  • Mercoledì 9 luglio 2025

Un provvedimento sugli affitti brevi diverso dagli altri, in Spagna

Un tribunale ha ordinato la chiusura di dieci appartamenti all’interno di un solo palazzo, ed è una sentenza importante

Turisti a Plaza Mayor a Madrid, non lontano dal palazzo di Calle de Toledo al centro della sentenza (Cristina Arias/Cover/Getty Images)
Turisti a Plaza Mayor a Madrid, non lontano dal palazzo di Calle de Toledo al centro della sentenza (Cristina Arias/Cover/Getty Images)
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La Spagna è uno dei paesi con le leggi più restrittive sugli affitti brevi turistici: il governo obbliga i gestori a registrarli in un apposito elenco e fa chiudere quelli che non vengono segnalati, e molte delle città più visitate hanno stabilito limiti al loro numero nei quartieri più frequentati. Ora un tribunale di Madrid ha ordinato la chiusura di dieci appartamenti all’interno di un singolo palazzo, nonostante rispettassero tutti i requisiti legali: la giudice però ha accolto il reclamo di una delle poche famiglie che risiedono stabilmente nel palazzo, che sosteneva che il chiasso e i comportamenti molesti dei turisti ledessero i suoi diritti fondamentali.

Le lamentele riguardavano l’utilizzo a tutte le ore delle zone comuni dell’edificio da parte dei turisti per fare feste, in cui ci si ubriacava regolarmente, e addirittura per fare sesso, secondo quanto segnalato da un agente di polizia. Inoltre le cassette delle lettere e l’ascensore venivano spesso vandalizzati e i carrelli per la pulizia delle stanze ingombravano i corridoi, che sono stati ripetutamente trovati sporchi di vomito.

La giudice che ha emesso la sentenza ha definito i comportamenti di chi stava negli alloggi turistici «non solo irritanti ma anche insalubri e persino illegali». Ha riconosciuto che gli ospiti di questi appartamenti, ma anche le attività necessarie alla loro gestione, violavano i diritti alla privacy e alla «integrità familiare» della famiglia, formata da due genitori e due figli con meno di sette anni: fra i disagi subiti c’erano la perdita di sonno, ansia e depressione, che hanno anche portato la madre a perdere il lavoro.

Gli appartamenti dovranno smettere di essere usati per scopi turistici e non potranno tornare a tale destinazione neanche in futuro. Inoltre la famiglia riceverà 37mila euro di risarcimento dalle quattro aziende che li gestiscono. La sentenza è di primo grado e ci potrà essere un ricorso in appello. È stata emessa a giugno, ma è stata resa nota solo questa settimana. L’avvocato della famiglia ne ha parlato con la stampa spagnola, sottolineando come sia il primo caso in cui degli appartamenti turistici vengono chiusi non per problemi con i regolamenti pubblici ma per aver violato i diritti dei vicini.

Il palazzo in questione si trova in Calle de Toledo, nel centro della capitale spagnola e in una zona particolarmente turistica: al suo interno si trovano 60 appartamenti, divisi fra una scala esterna e una interna, 40 dei quali destinati ai turisti. L’appartamento della famiglia che ha intentato la causa e quelli di cui è stata ordinata la chiusura si trovano nella scala esterna dell’edificio; sia l’appartamento sopra che sotto a quello della famiglia erano per turisti. El País, il principale quotidiano spagnolo, sottolinea che la sentenza da sola non cambierà la situazione del quartiere, in cui il costo della vita e delle case è salito al punto da spingere alcuni a trasferirsi in periferia o proprio in altre città.

Gli appartamenti concessi con affitti brevi ai turisti sono indicati da molte persone che vivono nelle zone più turistiche come una delle cause principali della situazione: in città come Madrid e Barcellona sono molto più redditizi degli affitti per i residenti, quindi molti proprietari decidono di destinare le case a quell’uso, aumentando i prezzi e riducendo l’offerta di case per chi vive in città. Negli ultimi anni i comitati di residenti nati in moltissime città europee e non solo hanno chiesto alle amministrazioni di intervenire per regolamentare più strettamente il settore. L’effettiva incidenza degli affitti brevi sull’aumento dei prezzi delle case è comunque dibattuta, e l’efficacia dei divieti contro di essi è ancora incerta.

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