Si è ritirato Fabio Fognini
Lo ha annunciato a Wimbledon, dove qualche giorno fa aveva giocato un'ultima partita eccezionale

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Fabio Fognini si è ritirato dal tennis professionistico a 38 anni, dopo essere stato il tennista italiano più forte degli anni Dieci e tra i più forti italiani di sempre, per molti tra i tennisti più divertenti in assoluto da vedere giocare. I suoi migliori risultati sono il nono posto nella classifica mondiale (entrare tra i primi dieci è ciò che distingue i migliori tennisti della loro generazione da tutti gli altri) e la vittoria di nove tornei ATP, il circuito maggiore del tennis professionistico. È stato per 292 settimane il tennista italiano con il ranking più alto.
Fognini ha annunciato il ritiro in una conferenza stampa a Wimbledon, il torneo di tennis più prestigioso al mondo: proprio lì lo scorso 30 giugno aveva giocato la sua ultima partita, persa contro il tennista spagnolo Carlos Alcaraz per 3 set a 2. Alcaraz, tra i più forti giocatori al mondo e vincitore delle ultime due edizioni di Wimbledon, era nettamente favorito, ma la sconfitta di Fognini era stata molto diversa da come ce la si poteva aspettare: aveva giocato in modo spettacolare, mettendo in enorme difficoltà Alcaraz e perdendo solo al quinto set dopo oltre 4 ore e mezza.
Proprio quest’ultima partita, che ha attirato enormi attenzioni ed è stata commentata da esperti e appassionati di tennis in tutto il mondo, ha convinto Fognini a lasciare subito: si sapeva già infatti che questa sarebbe stata la sua ultima stagione. Ha detto che quella prestazione contro Alcaraz è stata «il modo migliore per dire addio» e che non poteva «chiedere un’uscita migliore».
Anche nella sua ultima partita, contro un’avversario fortissimo e di 16 anni più giovane, Fognini ha dimostrato di avere una tecnica al livello dei giocatori di tennis più forti e raffinati degli ultimi decenni, e la capacità di alzare la qualità dello scambio proprio nei punti più spettacolari e divertenti, spesso vincendoli.
Fognini è sempre stato considerato un giocatore di enorme talento e dal potenziale in parte inespresso, uno di quelli per cui si dicono spesso frasi come: «Chissà dove sarebbe potuto arrivare, se avesse avuto la testa». È stato in effetti un giocatore dal carattere difficile e con un atteggiamento in campo non sempre positivo, irascibile e noto anche per alcune lamentele plateali rivolte agli arbitri e agli avversari, diventate talmente abituali da creare talvolta siparietti divertenti.
È vero che con le sue qualità Fognini avrebbe potuto avere una carriera migliore e ottenere maggiori successi, ma è una percezione alimentata anche dal fatto che le cose che Fognini ha sempre saputo fare meglio sono quelle più visibili al pubblico, cioè colpire la pallina con grande sensibilità da tutte le zone del campo e fare giocate spettacolari ed estemporanee. Aveva però anche alcuni punti deboli notevoli su cui durante la carriera ha fatto ben pochi miglioramenti: su tutti il servizio, cioè il colpo con cui si inizia il punto, che lo esponeva costantemente ai contrattacchi degli avversari (negli anni della carriera di Fognini, poi, è un colpo diventato sempre più decisivo per vincere le partite).
Resta comunque il fatto che quando era in forma e in fiducia Fognini era in grado di battere quasi qualsiasi giocatore, soprattutto sulla terra rossa, la sua superficie preferita: è stato uno dei pochissimi tennisti a battere più di una volta (tre in tutto) sulla terra rossa Rafael Nadal, che è stato di gran lunga il miglior giocatore di sempre su questa superficie.
La vittoria più importante della sua carriera fu quella del 2019 nel prestigioso torneo di Monte Carlo, sempre sulla terra rossa (è un torneo della categoria 1000, seconda per importanza solo ai quattro del Grande Slam). Per arrivare in finale, Fognini – che non era tra i favoriti nemmeno allora – riuscì a eliminare alcuni dei più forti tennisti di quegli anni, tra cui l’allora numero 3 al mondo Alexander Zverev e l’allora numero 2 al mondo Rafael Nadal, battuto in semifinale in modo netto dopo una partita spettacolare.













