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  • Martedì 1 luglio 2025

Gli arresti in Turchia per una vignetta su Maometto

Coinvolgono alcuni fumettisti della rivista satirica LeMan, contro cui ha protestato un gruppo di musulmani conservatori

Una delle persone arrestate in uno dei video pubblicati sul profilo X del ministro turco Ali Yerlikaya
Una delle persone arrestate in uno dei video pubblicati sul profilo X del ministro turco Ali Yerlikaya
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Lunedì la polizia turca ha arrestato quattro fumettisti a causa di una vignetta pubblicata sulla rivista satirica LeMan: nella vignetta si vede un personaggio chiamato Maometto che stringe la mano a Mosé, mentre dietro di loro compaiono dei missili, in una scena che ricorda i recenti bombardamenti tra Iran e Israele. La notizia dell’arresto è stata accompagnata dalle proteste di un gruppo di musulmani conservatori, che hanno accusato la rivista di blasfemia e si sono poi scontrati con la polizia. Secondo LeMan, la vignetta è stata interpretata male.

Sul suo profilo X, il ministro dell’Interno turco Ali Yerlikaya ha pubblicato quattro video in cui si vedono alcuni agenti di polizia ammanettare, arrestare e trascinare fuori casa i fumettisti in questione, tra cui Dogan Pehlevan, a cui è stato attribuito il disegno. Nel post, Yerlikaya definisce la vignetta «vile» e i fumettisti persone «senza vergogna». Tra le persone che si vedono nei video c’è anche uno dei direttori della rivista, identificato solo con le iniziali A. Y.

Il ministro della Giustizia turco, Yilmaz Tunc, ha detto che sarà avviata un’indagine per violazione delle leggi del paese che puniscono l’incitamento all’odio e chi offende pubblicamente i valori religiosi. In totale le persone in detenzione preventiva sono sei, ha detto Tunc.

Fondata nel 1991, LeMan è nota per la sua satira politica e viene ciclicamente presa di mira dai politici di destra e dai conservatori religiosi, che tra le altre cose criticarono il suo sostegno alla rivista francese Charlie Hebdo in seguito all’attacco terroristico del gennaio 2015, in cui furono uccise 12 persone.

Lunedì sera circa 250 musulmani conservatori si sono riuniti davanti a un bar frequentato dalla redazione e sotto alla sede della rivista a Istanbul per protestare contro la vignetta, e in alcuni video condivisi online sembra che alcuni di loro volessero sfondare la porta dell’ingresso. Ci sono stati tafferugli con la polizia, che è intervenuta sparando proiettili di gomma e usando gas lacrimogeno per disperdere i manifestanti. Il sito della rivista al momento risulta irraggiungibile.

In un comunicato, LeMan si è scusata con i lettori che hanno trovato la vignetta offensiva, ma sostiene che sia stata deliberatamente interpretata male, per fare scalpore. L’obiettivo di Pehlevan era quello di mostrare «le sofferenze di un musulmano ucciso negli attacchi israeliani», e non di offendere l’Islam o il profeta Maometto, ha detto LeMan. Il redattore capo, Tuncay Akgun, ha detto a sua volta ad Agence France-Presse che la vignetta «non è affatto una caricatura del profeta Maometto» e ha sottolineato come siano più di 200 milioni le persone che si chiamano Muhammad nel mondo islamico.