Trump ha sospeso la maggior parte delle sanzioni degli Stati Uniti contro la Siria

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo che sospende la maggior parte delle sanzioni contro la Siria. Aveva annunciato che lo avrebbe fatto a maggio, parlando a Riad, in Arabia Saudita, durante il suo viaggio in Medio Oriente. La rimozione delle sanzioni statunitensi, tra cui quelle contro la banca centrale siriana, è molto importante per la Siria perché potrebbe favorire la ripresa della sua fragilissima economia, dopo anni di regime di Bashar al Assad.
La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha detto che le sanzioni resteranno contro Assad e i suoi collaboratori, lo Stato Islamico, e altri gruppi accusati di violazioni dei diritti umani, contrabbando di droga e attività terroristiche.
L’economia siriana è una delle più povere e fragili del mondo perché oltre 50 anni di regime della famiglia Assad e decenni di sanzioni internazionali l’hanno indebolita moltissimo. Molte zone peraltro devono ancora essere ricostruite dopo 13 anni di guerra civile.
All’inizio di gennaio, prima dell’inizio della presidenza di Trump, gli Stati Uniti erano stati i primi a sospendere alcune sanzioni contro la Siria; poi a febbraio l’Unione Europea ne aveva sospese in modo molto più ampio, così come il Regno Unito e il Canada. Il regime di Assad era stato da poco rovesciato dai vari gruppi insurrezionisti che oggi sostengono il nuovo governo. A maggio, infine, il Consiglio dell’Unione Europea aveva deciso di eliminare quasi tutte le sanzioni contro la Siria, e Trump aveva annunciato che gli Stati Uniti avrebbero fatto lo stesso. In quei giorni peraltro Trump e il presidente siriano Ahmed al Sharaa, che a lungo era stato a capo di un gruppo di insorti islamisti e si faceva chiamare con un altro nome (Abu Muhammad al Jolani), si erano incontrati a Riad, in un faccia a faccia notevole favorito dal principe ereditario saudita Mohammed bin Salman.


