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  • Venerdì 27 giugno 2025

La partita più importante degli ultimi 30 anni per l’Italia femminile di basket

Alle 19:30 gioca contro il Belgio la semifinale degli Europei, dove è arrivata un po' a sorpresa e un po' no

di Giorgia Bernardini

Le giocatrici dell'Italia festeggiano dopo la vittoria contro la Turchia (EPA/GEORGIA PANAGOPOULOU)
Le giocatrici dell'Italia festeggiano dopo la vittoria contro la Turchia (EPA/GEORGIA PANAGOPOULOU)
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Tre delle quattro squadre arrivate alle semifinali degli Europei femminili di basket erano già di gran lunga tra le principali favorite prima dell’inizio del torneo, cioè Belgio, Francia e Spagna. La quarta semifinalista invece è a sorpresa l’Italia: erano trent’anni (dagli Europei in Repubblica Ceca del 1995) che la Nazionale non arrivava tra le prime quattro d’Europa ed era difficilmente pronosticabile che ci riuscisse in questa edizione del torneo, nonostante miglioramenti vistosi nell’ultimo periodo.

In semifinale l’Italia gioca contro il Belgio, cioè la squadra che ha vinto l’ultima edizione degli Europei due anni fa: si gioca alle 19:30 al Pireo, vicino ad Atene, e la partita viene trasmessa in chiaro su Rai 2 e Rai Sport. L’altra semifinale si gioca nello stesso posto due ore prima e sempre lì ci sarà anche la finale, domenica 29 giugno alle 19:30.

Da quando l’Italia è allenata da Andrea Capobianco e dal suo staff, la squadra è molto cambiata. Accanto a giocatrici considerate talenti generazionali, come Cecilia Zandalasini (29 anni) e Matilde Villa (20, che in questo Europeo non sta giocando per un infortunio), ne sono maturate altre che sono state via via sempre più capaci di assumersi maggiori responsabilità in campo quando la squadra ne ha avuto bisogno. Fino a poco tempo fa la gran parte delle responsabilità era molto sbilanciata su Zandalasini, la giocatrice di maggior talento e con l’esperienza internazionale di più alto livello.

I festeggiamenti dell’Italia dopo la vittoria ai quarti di finale (Virginie Lefour/Belga via ZUMA Press)

Lo si capisce anche solo guardando i tabellini delle partite disputate fino a ora dall’Italia in questi Europei: contro Serbia, Slovenia e Lituania ai gironi, e contro la Turchia ai quarti di finale. In ogni partita le giocatrici che hanno segnato almeno 10 punti, a parte Zandalasini che li ha sempre superati, sono state diverse: Jasmine Keys, Lorela Cubaj, Costanza Verona, Francesca Pasa, Stefania Trimboli e Olbis Futo Andrè. Il fatto che più giocatrici segnino così tanti punti in più partite non è la norma in uno sport come la pallacanestro, in cui solitamente emergono due o tre giocatrici più importanti per squadra che si dividono fra loro la maggior parte dei punti segnati.

A fianco di queste giocatrici ce ne sono altre che non hanno mai raggiunto la doppia cifra ma che hanno segnato punti decisivi nei momenti più delicati delle partite: Mariella Santucci, Martina Fassina, Francesca Pan, Sara Madera. Anche questo non è scontato: è notevole, cioè, che così tante giocatrici che entrano in campo dalla panchina siano immediatamente determinanti, ed è un fatto che testimonia il coinvolgimento di tutta la squadra nel gioco proposto dall’allenatore.

Da sinistra: Olbis Futo Andrè, Stefania Trimboli, Francesca Pasa e Jasmine Keys fuori dal campo (Elena Vizzoca/SOPA Images via ZUMA Press Wire)

In semifinale il Belgio è favorito: è una squadra che da anni compete ai livelli più alti e in cui soprattutto gioca Emma Meesseman, 32enne molto talentuosa ed esperta, e probabilmente la giocatrice di basket più difficile da contenere nel tiro “in allontanamento”, cioè il tiro che si fa in sospensione (quindi mentre si salta) spostandosi all’indietro per allontanarsi dalla marcatura dell’avversaria.

Sarebbero state favorite contro l’Italia anche la Francia e la Spagna. Come il Belgio, sono squadre che hanno molta esperienza in semifinali e finali di tornei importanti, e capaci di sfruttare al meglio qualche minuto di confusione delle avversarie come quelli avuti dall’Italia un po’ in tutte le partite fin qui.

Contro la Turchia il momento di sbandamento ha rischiato di essere decisivo perché è avvenuto negli ultimi secondi dei tempi regolamentari: l’Italia ha perso per due volte la palla in modo superficiale quando era in vantaggio di soli due punti e sarebbe bastato mantenere il possesso per vincere. Si è fatta rimontare con un canestro sulla sirena, cioè all’ultimo secondo (quando c’è proprio una sirena che suona), e la partita è andata ai tempi supplementari, dove poi è riuscita a vincere (76-74) soprattutto grazie a tre canestri consecutivi di Lorela Cubaj.

Lorela Cubaj e Cecilia Zandalasini (EPA/GEORGIA PANAGOPOULOU)

Per essere competitiva anche contro le squadre migliori del torneo l’Italia deve evitare soprattutto errori di questo genere, che riguardano più l’aspetto mentale che la tattica. Dopo quattro partite infatti si è capito che il punto di forza della Nazionale è il gioco di squadra, sia in attacco che in difesa, che ha permesso di battere anche una squadra come la Turchia, sulla carta favorita. Vista la difesa molto aggressiva delle avversarie su Zandalasini, che almeno nella prima parte della partita non è riuscita a segnare tanti punti, l’Italia si è riorganizzata: Lorela Cubaj, Costanza Verona e soprattutto Jasmine Keys (tra le migliori tiratrici da tre punti d’Europa) sono state le giocatrici più influenti in attacco. Poi è stata Zandalasini (che comunque ha fatto 14 punti) a segnare il canestro decisivo per la vittoria finale.

Per la Nazionale aver raggiunto la semifinale è già un risultato storico, la cui importanza va oltre gli obiettivi sportivi, gli eventuali trofei vinti e i montepremi che si guadagnano: è una legittimazione dell’esistenza della categoria, che in Italia è ancora considerata secondaria e meno importante di quella maschile, in un modo che negli ultimi anni ha messo in discussione la carriera di diverse cestiste di altissimo livello. Due stagioni fa la squadra femminile della Virtus Bologna, una delle squadre italiane più prestigiose (nel maschile ha appena vinto il campionato), è stata improvvisamente smantellata quasi senza alcun commento da parte della società e nel disinteresse della quasi totalità dei media sportivi (soprattutto quelli mainstream).

In quella squadra giocavano tre cestiste di cui oggi si conoscono molto bene i nomi, anche grazie a questi Europei: Cecilia Zandalasini, Francesca Pasa e Olbis Futo Andrè. Due anni fa sono rimaste disoccupate senza nessun preavviso né tutela, oggi sono fra le giocatrici più forti d’Europa.