Come ci è arrivata una squadra di Dubai a giocare in Eurolega
Con un sacco di soldi, ovviamente, e anche con l'aiuto di un Djokovic (non quel Djokovic, ma quasi)

L’Eurolega, cioè la più importante competizione maschile di basket in Europa, ha ufficializzato la partecipazione alle prossime cinque edizioni del Dubai Basketball Club, la squadra di basket dell’omonima città degli Emirati Arabi Uniti. L’eccezionale entrata di Dubai in Eurolega – resa possibile dall’ampliamento del formato da 18 a 20 squadre – non è stata una sorpresa, dato che Dubai aveva dichiarato già da tempo di volerci giocare e da diversi anni gli Emirati Arabi Uniti stanno investendo enormi cifre di denaro nel basket europeo e nordamericano.
L’Eurolega è una lega semichiusa, alla quale la maggior parte delle squadre partecipa su invito (con licenze più o meno permanenti) e solo alcune vi accedono in base ai loro risultati in altre competizioni. Dubai diventerà la terza squadra non europea a prendervi parte, dopo il Maccabi Tel Aviv (che partecipa alla competizione da anni) e l’Hapoel Tel Aviv (che si è qualificato alla prossima edizione per meriti sportivi), entrambe israeliane. È una cosa abbastanza normale, dato che succede da decenni, che una squadra di Israele giochi in una competizione sportiva europea anziché in una asiatica: succede anche e soprattutto nel calcio, a causa delle relazioni conflittuali di Israele con molti paesi del suo continente. È una cosa diventata ampiamente contestata da poco, peraltro.
Al contrario, è abbastanza eccezionale che una squadra degli Emirati Arabi Uniti partecipi all’Eurolega. È soprattutto uno dei modi in cui alcuni paesi ricchissimi e autoritari del Medio Oriente (l’Arabia Saudita, per esempio) stanno sfruttando il successo dello sport professionistico per promuovere l’immagine del paese all’estero (una pratica definita sportswashing), facendo passare in secondo piano le sistematiche violazioni dei diritti umani e civili.
Grazie a un accordo firmato tra l’NBA e il ministero del turismo negli Emirati Arabi Uniti, dal 2022 si giocano ad Abu Dhabi alcune amichevoli tra le più famose squadre di NBA (il basket nordamericano) e dal 2024 Emirates, che è la compagnia aerea degli Emirati Arabi Uniti, è diventata lo sponsor ufficiale della NBA Cup, la nuova competizione del campionato di basket nordamericano e il più importante al mondo. Nel vicino Qatar, invece, si giocheranno i Mondiali maschili di basket nel 2027. Gli Emirati Arabi Uniti hanno iniziato a investire molto nel basket europeo dall’ultimo anno: per far giocare le Final Four (cioè semifinali e la finale) dell’ultima stagione di Eurolega ad Abu Dhabi, secondo El Paìs, hanno dato all’Eurolega circa 21,7 milioni di euro, una cifra senza precedenti.
Eppure il Dubai Basketball Club esiste da pochissimo: ha giocato una sola stagione. Fu fondato nel 2023 dall’imprenditore emiratino Abdulla Saeed Al-Naboodah, ex presidente della principale squadra di calcio di Dubai (lo Shabab Al Ahli), e dall’ex cestista e allenatore bosniaco Dejan Kamenjasevic, che è l’attuale general manager, cioè la figura che nel basket si occupa principalmente di ingaggiare allenatore e giocatori. Tra i primi promotori del progetto ci fu anche l’ex tennista serbo Djordje Djokovic (fratello del più conosciuto Novak), amministratore delegato della squadra fino al luglio del 2024.
All’inizio dell’estate del 2024, Kamenjasevic e Djokovic tentarono, fallendo, di far entrare subito il club in Eurolega, ma riuscirono a farlo iscrivere alla Lega Adriatica per le tre stagioni successive. La Lega Adriatica, o ABA League, è il campionato di basket che raccoglie quasi tutti i paesi dell’ex Jugoslavia (Slovenia, Bosnia ed Erzegovina, Croazia, Montenegro, Macedonia del Nord e Serbia) ed è uno dei più importanti d’Europa: iscriversi a un campionato del genere avrebbe permesso a Dubai di testare subito la propria squadra ad alti livelli.
Non è la prima volta che una squadra non proveniente dalla ex Jugoslavia gioca nella Lega Adriatica: è già successo con squadre ungheresi o bulgare e nella stagione 2002/2003 vi giocò anche il Maccabi Tel Aviv, dell’omonima città israeliana.
L’accordo tra la squadra emiratina e l’ABA League è valido dalla stagione 2024/2025, che si è conclusa da poco, alla stagione 2026/2027. Prevede che Dubai paghi 2,5 milioni di euro a stagione e copra le spese di viaggio e alloggio per tutte le trasferte delle squadre avversarie a Dubai e per tutti gli spostamenti della propria squadra in Europa. La squadra emiratina gioca infatti tutte le proprie partite “in casa” nella Coca-Cola Arena, uno stadio di Dubai con 17mila posti e di proprietà della Dubai Holding, cioè il gruppo di investimento dell’emiro di Dubai Mohammed bin Rashid Al Maktoum.
La prima stagione di Dubai in ABA League è stata molto buona. Nella prima partita di campionato ha battuto i campioni in carica della Stella Rossa Belgrado e ha poi raggiunto infine le semifinali dei playoff, la fase finale del campionato. Dubai aveva comprato qualche giocatore di alto livello come il 32enne lituano Davis Bertans, ex giocatore di NBA. Tuttavia Kamenjasevic disse che, per costruire la squadra per la sua prima stagione, Dubai aveva speso poco meno di quattro milioni di euro: una cifra non altissima per una squadra che punta all’Eurolega, ma che il club ha spesso giustificato parlando di un processo graduale.
In vista della prossima stagione Dubai spenderà probabilmente molti più soldi. Secondo diversi esperti di mercato, sarebbe molto vicina ad acquistare il 27enne canadese Mfiondu Kabengele dalla Reyer Venezia, che quest’anno è stato uno dei migliori giocatori della Serie A italiana di basket, e il 26enne bosniaco Dzanan Musa, il cui contratto con il Real Madrid è scaduto da poco e al quale Dubai avrebbe offerto più di 8 milioni di euro per tre anni.
Non si sa quanto Dubai abbia speso quest’anno per entrare in Eurolega, ma il suo ingresso è stato abbastanza fuori dalla norma: la licenza standard che viene concessa alle squadre che vogliono garantirsi un posto in Eurolega è solitamente triennale e costa 5 milioni di dollari; a Dubai invece ne è stata concessa, eccezionalmente, una di cinque anni.
– Leggi anche: Cosa si sa della nuova lega che NBA e FIBA vogliono creare in Europa



