La Nuova Zelanda ha approvato l’uso della psilocibina, uno psichedelico, per trattare alcune forme di depressione

Funghi contenenti psilocibina
Funghi contenenti psilocibina coltivati in Oregon, negli Stati Uniti (AP Photo/Craig Mitchelldyer)

La Nuova Zelanda ha approvato l’uso terapeutico della psilocibina, la sostanza psicoattiva contenuta nei funghi psichedelici, per il trattamento di alcune forme di depressione, per quanto con molte restrizioni. Il vice primo ministro neozelandese David Seymour ha precisato che la psilocibina continua a essere un farmaco non autorizzato nel paese e per il momento solo uno psichiatra molto esperto, Cameron Lacey, avrà il permesso di prescriverla, esclusivamente ai pazienti su cui gli altri trattamenti disponibili per la depressione non funzionano.

La psilocibina è una sostanza illegale nella maggior parte del mondo ma negli ultimi anni è stata molto studiata, insieme ad altre sostanze psichedeliche (quelle che alterano la percezione della realtà, suscitando esperienze simili alle allucinazioni), per la possibilità di utilizzarla come farmaco associato ad alcuni tipi di terapie psichiatriche. Secondo una parte della comunità scientifica gli psichedelici potrebbero essere utili nella cura di alcuni disturbi psichiatrici, come il disturbo da stress post-traumatico (PTSD) e le depressioni resistenti agli psicofarmaci attualmente disponibili.

L’uso della psilocibina come medicinale era già stato approvato in Australia nel 2023, anche in quel caso con molte restrizioni.

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