La Russia ha consegnato all’Ucraina i corpi di altre 1.200 persone uccise durante la guerra

Un gruppo di prigionieri di guerra ucraini liberati dalla Russia nella regione di Chernihiv, a nord di Kiev, sabato 14 giugno (AP Photo/Evgeniy Maloletka)
Un gruppo di prigionieri di guerra ucraini liberati dalla Russia nella regione di Chernihiv, a nord di Kiev, sabato 14 giugno (AP Photo/Evgeniy Maloletka)

La Russia ha consegnato all’Ucraina i corpi di altre 1.200 persone ucraine uccise durante la guerra, come previsto dagli accordi raggiunti tra i due paesi a Istanbul lo scorso 2 giugno. È il quarto scambio di questo tipo negli ultimi giorni: tra mercoledì e venerdì la Russia aveva restituito all’Ucraina 2.412 corpi, e sabato altri 1.200. Non è chiaro quanti di questi siano soldati e quanti civili o prigionieri di guerra. Gli accordi prevedono lo scambio dei corpi di 6mila persone uccise durante i combattimenti da entrambe le parti: i media di stato russi sostengono che finora l’Ucraina non ne abbia restituito nessuno.

Assieme agli scambi di prigionieri di guerra completati tra fine maggio e inizio giugno, la restituzione dei corpi delle persone morte è di fatto l’unico risultato dei negoziati in corso tra Russia e Ucraina, che procedono da settimane ma senza sviluppi significativi. Non si sa con certezza quante persone siano state uccise durante la guerra fino a questo momento. A inizio anno il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva parlato di 46mila soldati uccisi e circa 380mila feriti, mentre la Russia non fornisce il numero dei propri morti dal settembre del 2022, quando aveva sostenuto che fossero meno di 6mila: è una cifra ritenuta molto poco plausibile, visto che secondo alcune stime sarebbero più di centomila.

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