«Gli auguro il meglio»

L'ha detto Donald Trump riferendosi a Elon Musk: nessuno dei due ha interesse a continuare a litigare, ma neanche a riappacificarsi del tutto

Elon Musk e Donald Trump a marzo del 2025 (AP Photo/Matt Rourke)
Elon Musk e Donald Trump a marzo del 2025 (AP Photo/Matt Rourke)

Dopo la grossa litigata di giovedì, Elon Musk e Donald Trump hanno iniziato a mostrare qualche timido segno di distensione nei loro rapporti. Venerdì sera una giornalista ha chiesto a Trump se avesse parlato con l’imprenditore dopo la lite: Trump ha risposto che era stato «molto occupato a lavorare sulla Cina, sulla Russia, sull’Iran… Non sto pensando a Elon Musk, ma gli auguro il meglio». L’ha detto a bordo dell’Air Force One, l’aereo presidenziale, mentre stava andando al suo golf club nel New Jersey.

Solo poche ore prima Trump e Musk si erano scambiati insulti e minacce sui social, con toni molto irrituali per due persone così note e influenti nel mondo della politica e dell’imprenditoria (ma non del tutto sorprendenti, dato che entrambi hanno personalità forti e orgogliose). Sempre venerdì Trump aveva detto che Musk aveva «perso la testa», ma nel complesso sembra che nessuno dei due voglia continuare a litigare. Questo d’altra parte potrebbe andare contro i loro interessi, dato che entrambi possono danneggiare l’altro in vari modi.

Allo stesso tempo, è molto difficile che i due facciano pace e tornino a collaborare come hanno fatto negli ultimi mesi. Come raccontato nell’ultima newsletter di Da Costa a Costa, la vicinanza ha danneggiato entrambi: le aziende di Musk sono andate malissimo, mentre Trump è stato penalizzato dall’impopolarità di Musk e dai molti scandali circolati su di lui. Il litigio è quindi stato un modo per rompere i rapporti in modo inequivocabile.

Dopo la litigata Trump ha detto che vuole concentrarsi sull’approvazione di una sua importante proposta di legge che prevede tagli alle tasse per le fasce di reddito più alte e investimenti per il settore militare e per il controllo delle frontiere, solo in parte bilanciati da risparmi. Musk aveva definito la proposta «un disgustoso abominio», facendo precipitare le cose tra i due.

Dalla Casa Bianca è anche filtrato il fatto che Trump stava pensando di vendere la Tesla (un’auto dell’azienda automobilistica di Musk) che aveva comprato nei mesi scorsi come segno di vicinanza a Musk. A parte questo, ieri non sono tornati i toni accesi con cui i due si erano minacciati giovedì sera. Quando a Trump è stato chiesto se stesse pensando davvero di cancellare i contratti che le aziende di Musk, in particolare SpaceX, hanno con lo stato americano, il presidente statunitense ha nicchiato e ha detto che vedrà «solo se è giusto per lui e per il paese».

Anche Musk pare essersi tranquillizzato, per ora, e i suoi tweet su X venerdì sono stati meno critici verso l’amministrazione.

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