Trump ha imposto un nuovo “travel ban”
Come già fatto nel suo primo mandato, tra moltissime critiche: da lunedì i cittadini di 12 paesi non potranno più entrare negli Stati Uniti

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato che a partire dal prossimo 9 giugno i cittadini di 12 paesi non potranno più viaggiare negli Stati Uniti: Afghanistan, Myanmar, Ciad, Congo, Guinea Equatoriale, Eritrea, Haiti, Iran, Libia, Somalia, Sudan e Yemen. Trump ha imposto pesanti restrizioni anche ai cittadini di Burundi, Cuba, Laos, Sierra Leone, Togo, Turkmenistan e Venezuela: non potranno più richiedere un permesso di soggiorno negli Stati Uniti, né ottenere visti turistici o studenteschi.
È un nuovo tentativo di fermare o perlomeno ridurre l’immigrazione, sia legale che illegale, cosa su cui Trump ha sempre puntato parecchio e ha indicato come priorità del suo secondo mandato, usando spesso toni discriminatori.
È una nuova versione del cosiddetto “travel ban” o “Muslim ban”, uno dei provvedimenti più noti e controversi del suo primo mandato (2017-2021). A gennaio del 2017 Trump aveva bloccato per 90 giorni gli ingressi negli Stati Uniti di persone provenienti da sette paesi a maggioranza islamica (Iran, Iraq, Libia, Somalia, Sudan, Siria e Yemen). La lista di paesi era poi stata estesa. La decisione aveva causato grosse proteste in tutto il paese ed era finita al centro di varie cause legali, arrivando fino alla Corte Suprema. Era infine stata eliminata dal suo successore, Joe Biden, poco dopo il suo insediamento.
Secondo gli esperti, le nuove limitazioni annunciate martedì potrebbero essere più solide dal punto di vista legale, ma è comunque molto probabile che saranno contestate da giudici e tribunali. Prevedono alcune eccezioni: non cambierà la situazione dei cittadini dei paesi coinvolti che sono già in possesso di un visto o di una green card (un permesso di soggiorno permanente), e i divieti non coinvolgeranno gli atleti che competono per i campionati mondiali o le Olimpiadi.
Nel video con cui ha presentato il provvedimento, Trump ha menzionato l’attentato compiuto lo scorso lunedì a Boulder, in Colorado, da un uomo egiziano contro una manifestazione in solidarietà degli ostaggi israeliani nella Striscia di Gaza (12 persone sono state ferite). Il Dipartimento di Stato ha detto che l’uomo era rimasto nel paese illegalmente dopo la scadenza del suo visto turistico, un problema che Trump intende risolvere con il nuovo “travel ban” (l’Egitto non è nella lista dei paesi interessati). Ha fatto riferimento anche all’aumento dei flussi migratori verso l’Europa dell’ultimo decennio, dicendo: «Non lasceremo che quello che è successo all’Europa accada in America».



