Il ballottaggio che deciderà se il governo polacco potrà governare davvero
Da un anno e mezzo la politica in Polonia è bloccata perché primo ministro e presidente sono di due partiti diversi: si è votato domenica

Domenica si è svolto in Polonia il ballottaggio delle elezioni presidenziali che potrebbe sbloccare una situazione praticamente immobile dalla fine del 2023. Da allora è in corso un duro scontro fra il governo europeista di centrodestra guidato da Donald Tusk e il presidente uscente Andrzej Duda, esponente del partito di estrema destra Diritto e Giustizia (PiS). Lo scontro ha di fatto semi-paralizzato la politica polacca, impedendo al governo di approvare moltissimi provvedimenti e abolirne altrettanti che erano stati imposti dai governi del PiS tra il 2015 e il 2023, periodo in cui la Polonia era stata trasformata in un paese semi-autoritario.
I seggi hanno chiuso alle 21. Se dovesse vincere Rafał Trzaskowski, sindaco di Varsavia e candidato di Coalizione Civica, l’alleanza guidata da Tusk, per il governo sarebbe un grosso successo perché inizierebbe ad avere a che fare con un presidente che appartiene allo stesso partito del primo ministro. In caso di vittoria del candidato di Diritto e Giustizia, Karol Nawrocki, i margini di azione rimarrebbero assai ridotti, almeno fino alle prossime elezioni legislative, nel 2027.
I principali sondaggi danno Trzaskowski in vantaggio su Nawrocki, ma di pochissimo. Al primo turno, il 18 maggio, Trzaskowski aveva preso il 31,4 per cento dei voti, Nawrocki il 29,5 per cento. Era stato un risultato incoraggiante per Nawrocki, che è stato candidato da Diritto e Giustizia in una fase di grosse difficoltà interne al partito e che prima della campagna elettorale era sostanzialmente sconosciuto.
– Leggi anche: In Polonia ci sarà il ballottaggio tra il candidato del governo e quello sovranista
Nawrocki vuole raccogliere i voti di chi al primo turno aveva votato per Sławomir Mentzen, il candidato di Confederazione, un partito anti-sistema con posizioni ancora più a destra di Diritto e Giustizia (Mentzen aveva preso il 14,8 per cento).
Nelle ultime due settimane però Mentzen non ha mai detto chiaramente al suo elettorato chi votare al secondo turno. Ha intervistato entrambi i candidati sul suo canale YouTube, a cui sono iscritte più di un milione di persone, e poi ha pubblicato un video di commento: in un discorso di oltre 40 minuti ha detto di non vedere alcuna ragione per votare per Trzaskowski, ma ha anche criticato Diritto e Giustizia e ha aggiunto che i suoi elettori dovrebbero «decidere autonomamente» chi sostenere al ballottaggio, scegliendo il candidato che sia «più vicino al loro cuore».

Sostenitori di Rafal Trzaskowski assistono al dibattito tra Trzaskowski e Karol Nawrocki, Varsavia, 23 maggio 2025 (REUTERS/Kacper Pempel)
Diritto e Giustizia ha quindi accusato Mentzen di non star facendo abbastanza per impedire la vittoria di Trzaskowski: una parte importante dell’elettorato di Mentzen infatti è composta da giovani uomini che lo sostenevano in quanto candidato di destra anti-sistema, e che potrebbero per questo decidere di astenersi al secondo turno.
Dall’altra parte, il bacino da cui può attingere Trzaskowski è potenzialmente più grande, ma meno definito.
Trzaskowski ha ottenuto l’endorsement ufficiale di Magdalena Biejat e Szymon Hołownia, i candidati dei partiti progressisti Polonia2050 e la Sinistra (che fanno parte della maggioranza che sostiene il governo di Tusk) e che al primo turno avevano preso complessivamente poco meno del 10 per cento dei voti.
C’è poi l’elettorato conservatore che potrebbe dividersi e votare in parte per Trzaskowski. Prima di candidarsi alla presidenza Trzaskowski era uno degli esponenti più progressisti di Coalizione Civica, ma negli ultimi mesi ha spostato sensibilmente a destra le sue posizioni, in particolare su temi come la sicurezza e l’immigrazione, dove il suo avversario ha consensi alti. Durante la campagna elettorale ha anche parlato molto meno di diritti della comunità LGBT+ e di diritto all’aborto, che in Polonia continua a essere quasi del tutto illegale a causa di una legge di Diritto e Giustizia che il governo di Tusk non è ancora riuscito ad annullare.
– Leggi anche: In Polonia anche il principale candidato progressista si è spostato a destra



