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  • Sabato 31 maggio 2025

L’Inter ha perso 5-0 la finale di Champions League

Il Paris Saint-Germain ha dominato dall'inizio alla fine e ha vinto il torneo per la prima volta nella sua storia

La delusione del capitano dell'Inter Lautaro Martínez, con addosso la medaglia d'argento (Daniela Porcelli/Sports Press Photo/Getty Images)
La delusione del capitano dell'Inter Lautaro Martínez, con addosso la medaglia d'argento (Daniela Porcelli/Sports Press Photo/Getty Images)
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Sabato sera l’Inter ha perso 5-0 nella finale di Champions League contro il Paris Saint-Germain, che ha vinto la competizione per la prima volta. È stata una finale quasi senza storia, perché il PSG l’ha dominata sin dall’inizio, facendo due gol nei primi venti minuti con Achraf Hakimi e Désiré Doué, che nel secondo tempo ha poi segnato anche quello del 3-0. Khvicha Kvaratskhelia e Senny Mayulu hanno segnato gli altri due gol, rendendo la sconfitta dell’Inter la più netta nella storia delle finali di Champions League.

Fino a questa partita, l’Inter era stata in svantaggio per soli 17 minuti in tutte le precedenti quattordici partite della competizione. Era dal 1962 che una squadra non subiva 5 gol in finale di Champions League (all’epoca si chiamava ancora Coppa dei Campioni).

Con questo successo, il PSG ha chiuso alla grande una stagione eccezionale, nella quale ha vinto anche il campionato francese, con ampio vantaggio su tutte le altre, e la Coppa di Francia. Al contrario l’Inter, che fino a poco più di un mese fa era in corsa per vincere tre competizioni, rimane senza trofei, pur avendo giocato una stagione di alto livello soprattutto in Europa: ha perso il campionato di un punto, la Coppa Italia in semifinale e appunto la Champions League in finale, com’era accaduto due anni fa.

I calciatori del PSG festeggiano con la coppa (Image Photo Agency/Getty Images)

Il Paris Saint-Germain ha giocato un primo tempo quasi perfetto; ha messo in difficoltà l’Inter con i continui scambi di posizione tra i suoi giocatori e con un pressing costante e puntuale. L’Inter ha faticato molto a organizzare qualche azione d’attacco e anche a difendersi dagli imprevedibili attacchi avversari. In particolare il PSG ha cominciato la partita con grande intensità, costringendo l’Inter a difendersi nella sua metà campo e recuperando spesso velocemente il pallone. Al dodicesimo minuto ha segnato il gol del vantaggio con il terzino marocchino Achraf Hakimi, ex giocatore proprio dell’Inter, che ha concluso una combinazione molto ben fatta da Fabián Ruiz, Vitinha e Doué.

Anche dopo il vantaggio, la squadra francese ha continuato a dominare la partita, segnando il gol del 2-0 al ventesimo minuto con un contropiede cominciato sulla sua linea di fondo campo e condotto con eccezionale velocità dai suoi tre attaccanti: Kvaratskhelia, Ousmane Dembélé e Doué. Quest’ultimo, che compirà vent’anni il 3 giugno, ha calciato in porta incontrando anche la decisiva deviazione di Federico Dimarco, che ha spiazzato il portiere Yann Sommer.

L’Inter è riuscita a farsi notare solo per due tiri di testa di Francesco Acerbi e Marcus Thuram nati da due calci d’angolo, mentre nei minuti finali del primo tempo ha rischiato di subire il terzo gol, quando Dembélé ha colpito la traversa con un tiro da pochi metri.

Il tiro con cui Désiré Doué, 19 anni, ha segnato il gol del 2-0, anche grazie alla deviazione di Federico Dimarco (Dan Mullan/Getty Images)

Nel secondo tempo le cose non sono cambiate: l’Inter ha continuato a faticare, il PSG a giocare in modo veloce e spettacolare, mancando di poco il gol del 3-0 in diverse occasioni, due volte con Kvaratskhelia e poi con Dembélé e Hakimi. Al sessantatreesimo alla fine il terzo gol è arrivato, ancora con Doué, il grande protagonista di questa finale.

Il gol di Doué ha di fatto chiuso la partita, e il ritmo di gioco si è abbassato parecchio. Ciononostante, il PSG è riuscito a segnare anche il gol del 4-0 con l’ex attaccante del Napoli Kvaratskhelia, lanciato davanti al portiere da un preciso passaggio di Dembélé. Nei minuti finali prima Bradley Barcola, entrato al posto di Doué, ha sfiorato il gol del 5-0, poi l’ha trovato un altro diciannovenne, il 2006 francese Senny Mayulu, cresciuto nelle giovanili del Paris Saint-Germain.

Il gol del 4-0 di Khvicha Kvaratskhelia (Lars Baron/Getty Images)

Il Paris Saint-Germain ha una storia abbastanza recente: fu fondato nel 1970 da alcuni imprenditori che desideravano dare a Parigi una squadra forte, assente fino a quel momento. I maggiori successi sono arrivati tutti dopo il 2011, quando il fondo sovrano del Qatar ha acquistato il club, cominciando a investire centinaia di milioni di euro per acquistare i migliori calciatori: fino a quel momento il Paris Saint-Germain aveva vinto 12 trofei, mentre ora ne ha 54. La Champions League, il più prestigioso di tutti, era l’unico che gli mancava (aveva giocato un’altra finale nel 2020, perdendola contro il Bayern Monaco, e in altre occasioni aveva subìto eliminazioni abbastanza rocambolesche).

Dalla scorsa stagione il club ha smesso di comprare campioni affermati e (pur con una disponibilità economica molto superiore alla media) ha puntato su giocatori più giovani e soprattutto funzionali al suo allenatore, lo spagnolo Luis Enrique, che dal suo arrivo nell’estate del 2023 ha portato avanti un cambiamento culturale, oltre che tattico. Ci ha messo un po’, visto che in questa stagione il Paris Saint-Germain ha rischiato di essere eliminato nella prima fase della Champions League, ma soprattutto dalla fase eliminatoria in poi la squadra ha cominciato a giocare in modo brillante, eliminando il Liverpool, l’Aston Villa e l’Arsenal.

L’Inter ha giocato comunque una Champions League abbastanza eccezionale. Non era partita come la più forte (e nemmeno la più ricca), ma ha mostrato fin dall’inizio di poter battere tutte le squadre migliori con un’identità di gioco molto definita e peculiare, data dal suo allenatore Simone Inzaghi, e con una grande coesione del gruppo. Non è stata sempre la squadra più spettacolare, ma senza dubbio una delle più solide, continue ed esperte (è la più anziana per età media dei calciatori), ed era riuscita a eliminare il Bayern Monaco e il Barcellona con quattro partite spettacolari.

In finale, però, è andato tutto storto: il PSG ci è arrivato con più energie, anche grazie all’età media nettamente più bassa dei suoi giocatori (circa cinque anni in meno di quella dell’Inter), mentre l’Inter è arrivata alla finale logorata da una stagione molto faticosa dal punto di vista fisico e mentale.