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  • Venerdì 30 maggio 2025

L’ennesima Virtus Bologna-Olimpia Milano, ma diversa

È stata per quattro anni consecutivi la finale per lo Scudetto nel basket, questa volta no e ci sono un po' di motivi

Un momento di una partita di campionato tra Virtus Bologna e Olimpia Milano, 8 dicembre 2024 (Roberto Finizio/Getty Images)
Un momento di una partita di campionato tra Virtus Bologna e Olimpia Milano, 8 dicembre 2024 (Roberto Finizio/Getty Images)
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Sabato alle 19 Virtus Bologna e Olimpia Milano giocheranno la prima partita delle semifinali dei playoff (cioè la fase finale) della Serie A maschile di basket. Il fatto che sia una semifinale è di per sé una cosa abbastanza eccezionale, dato che nelle quattro stagioni precedenti Virtus-Olimpia era sempre stata la finale dei playoff, vinta una volta dalla Virtus Bologna (nel 2021) e tre volte dall’Olimpia Milano (nel 2022, 2023 e 2024).

Nel basket italiano questa partita è spesso chiamata “derby d’Italia” per la grande rivalità che esiste da tempo e per il fatto che Virtus e Olimpia sono le due squadre che hanno vinto più volte lo Scudetto (31 volte Milano, 16 Bologna). Sono anche le uniche due italiane a partecipare all’Eurolega, la principale competizione di basket in Europa.

L’ultima volta che Bologna e Milano hanno giocato l’una contro l’altra ai playoff, l’anno scorso

In questi anni il loro dominio nel basket italiano è stato spesso definito un “duopolio”, che però quest’anno potrebbe essere messo in discussione. Da un punto di vista economico, le difficoltà societarie della Virtus Bologna secondo qualche esperto rischierebbero di favorire un sostanziale monopolio dell’Olimpia Milano, la società più ricca e strutturata di tutto il basket italiano. Secondo il Corriere di Bologna la Segafredo, tra i principali finanziatori della Virtus, sta progressivamente riducendo i suoi investimenti nella società e anche il budget della squadra è in diminuzione da due anni.

Per quanto successo in campo, comunque, finora quest’anno la Serie A di basket non è stata né un monopolio dell’Olimpia Milano né un duopolio di Milano e Bologna. Grazie alla presenza di altre squadre molto competitive, come Brescia, Trento o Trapani, la Serie A è stata equilibratissima: alla fine della regular season, la prima parte di campionato, c’erano solo 6 punti di differenza (ogni vittoria ne vale due) tra la prima classificata, la Virtus, e la quinta, proprio l’Olimpia. Le avversarie hanno approfittato anche del calendario molto affollato di Milano e Bologna, che quest’anno a fine stagione avranno giocato quasi novanta partite; solo l’Eurolega ne prevede almeno 34 per squadra.

Anche nei playoff Milano e Bologna non si sono per ora dimostrate nettamente superiori alle avversarie. L’Olimpia Milano, che come detto aveva finito la stagione regolare al quinto posto – il suo peggior piazzamento degli ultimi 16 anni –, ha affrontato Trento nei quarti di finale, cioè la prima fase dei playoff. Trento è una squadra che negli ultimi anni ha fatto grandi progressi: quest’anno ha finito la regular season al quarto posto, sopra Milano, e ha anche vinto il suo primo trofeo, la Coppa Italia, battendo in finale la stessa Olimpia.

Nonostante Milano abbia vinto la serie per 3 partite a 1 (ai playoff di Serie A si gioca al meglio delle cinque), tutte le partite con Trento sono state molto combattute, a eccezione della terza. Milano ha peraltro subìto anche qualche infortunio durante la serie, tra cui quello dello sloveno Josh Nebo, uno dei giocatori più decisivi della squadra, che si è fatto male durante gara 1 e ha saltato, di conseguenza, tutta la serie.

I quarti di finale sono stati ancora più insidiosi per la Virtus Bologna, che da prima classificata avrebbe dovuto giocare la serie (teoricamente) più facile di tutte, cioè quella contro la Reyer Venezia, ottava in classifica. Dopo aver vinto le prime due partite, però, Bologna si è fatta sorprendentemente rimontare da Venezia sul punteggio di 2 a 2.

La gara-5 contro Venezia, decisiva per la vittoria della serie, è stata molto complicata per la Virtus, che è riuscita a passare in vantaggio e vincere di due punti (86-84) soprattutto grazie al georgiano Tornik’e Shengelia, entrato solo nei minuti finali. Shengelia aveva saltato gara-4 per un trauma cranico e secondo alcune indiscrezioni era improbabile giocasse gara-5; per questo è entrato solo a fine partita, quando le cose si stavano facendo difficili per la Virtus.

Insomma, ai playoff Milano e Bologna hanno dimostrato di essere un po’ meno dominanti degli scorsi anni, anche a causa degli infortuni subiti e dell’alto livello delle avversarie. Eppure, nella prima fase dei playoff hanno anche dimostrato i loro principali punti di forza, cioè la profondità (il fatto di avere tanti giocatori forti in squadra) e l’esperienza, grazie a cui erano considerate già a inizio anno le due principali favorite per lo Scudetto.

In semifinale non ci sarà una chiara favorita: in questa stagione le due squadre si sono affrontate sei volte (due in campionato, due in Eurolega, una in Supercoppa e una in Coppa Italia) ed entrambe hanno vinto tre partite. La Virtus avrà il vantaggio di giocare in casa le prime due partite e un’eventuale gara-5, cioè la bella. E oltre a Shengelia ha giocatori molto in forma come Daniel Hackett (anche lui particolarmente decisivo in gara-5 contro Venezia, nonostante i suoi 37 anni), Isaïa Cordinier e Alessandro Pajola, che quest’anno ha vinto il premio come migliore giocatore difensivo della stagione.

Nella Virtus Bologna c’è anche Marco Belinelli che, pur avendo giocato molto poco nelle recenti partite, rimane un giocatore potenzialmente determinante per la sua squadra grazie alla notevole esperienza internazionale.

D’altro canto, anche l’Olimpia Milano ha giocatori di altissimo livello, come lo statunitense Shavon Shields, che nell’ultima partita contro Trento ha realizzato 27 punti, l’argentino Leandro Bolmaro, e, soprattutto, il montenegrino Nikola Mirotic.

Il cestista montenegrino dell’Olimpia Milano Nikola Mirotic, 24 maggio 2025 (Emanuele Cremaschi/Getty Images)

Mirotic, alto 2,08 metri, è un’ala grande, molto utile sia in attacco che in difesa, essendo forte a rimbalzo e al tiro, anche da tre (cioè da fuori area). È un giocatore di grande esperienza: dal 2014 al 2019 giocò con abbastanza continuità in NBA, il principale campionato di basket nordamericano e il più competitivo al mondo. L’ex allenatore dell’Olimpia Milano e commentatore sportivo Dan Peterson ha detto che Mirotic potrebbe essere «l’ago della bilancia» della sfida, cioè che dal suo rendimento (non sempre eccelso in questa stagione) dipenderà una parte importante dell’esito della serie.

Peterson ha definito inoltre il derby d’Italia una «finale anticipata» per lo Scudetto. Chi passerà tra Virtus e Olimpia però dovrà affrontare in finale la vincitrice dell’altra semifinale dei playoff, dove giocano due squadre altrettanto competitive: la sorprendente Trapani, che da neopromossa è arrivata seconda in stagione regolare, e Brescia, la squadra in cui gioca il croato Miro Bilan, recentemente eletto miglior giocatore della stagione.