Alla fine l’organizzazione del Festival di Sanremo non potrà essere assegnata direttamente alla Rai

Il Consiglio di Stato ha confermato che serve un bando pubblico

(Stefano Guidi/Getty Images)
(Stefano Guidi/Getty Images)
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Giovedì il Consiglio di Stato, il tribunale del secondo e ultimo grado di giudizio per la giustizia amministrativa, ha confermato che il comune di Sanremo non potrà affidare direttamente alla Rai l’organizzazione del Festival di Sanremo, che si svolge ogni anno a febbraio al teatro Ariston e di cui il comune detiene il marchio. La decisione conferma la sentenza con cui, lo scorso dicembre, il Tribunale amministrativo regionale (TAR) della Liguria aveva stabilito l’obbligo di indire una gara pubblica aperta a tutti gli operatori del settore.

Il Consiglio di Stato ha respinto tutti i ricorsi che erano stati presentati contro quella decisione, tra cui quelli del comune di Sanremo e della Rai, per cui il Festival è l’evento televisivo più importante dell’anno, con ricavi pubblicitari che ammontano a decine di milioni di euro.

La decisione del TAR era seguita a un ricorso presentato da Just Entertainment (JE), un’associazione che si occupa di produzione e realizzazione di eventi e opere musicali, che nel 2023 si mostrò interessata all’acquisizione dei diritti del Festival e del suo marchio. JE era interessata a curare l’organizzazione e lo svolgimento del Festival nel 2024, ma in seguito alla scelta del comune di Sanremo di assegnarlo senza gara alla Rai, decise di fare ricorso.

Ad aprile, in applicazione della sentenza del TAR, il comune di Sanremo aveva pubblicato un bando di manifestazione d’interesse, cioè un avviso pubblico con cui aveva invitato tutti gli operatori potenzialmente interessati a presentare un’offerta per organizzare il Festival nel prossimo triennio, dal 2026 al 2028, con un’eventuale proroga per le due edizioni successive.

Il bando imponeva ai partecipanti di rispettare alcune condizioni, tra cui l’obbligo di riconoscere al comune un corrispettivo non inferiore a 6 milioni e 500 mila euro per ogni edizione e una percentuale non inferiore all’1 per cento sui ricavi pubblicitari. Il termine per presentare le candidature è scaduto lo scorso 19 maggio: l’unica offerta presentata è stata quella della Rai, che nei prossimi mesi tratterà con il comune per definire i dettagli dell’accordo. Almeno per ora quindi è verosimile che sarà ancora la Rai a organizzare il Festival nel prossimo triennio.