La Rai ha fatto ricorso contro la sentenza del TAR sull’assegnazione del Festival di Sanremo

La Rai ha presentato un ricorso contro la sentenza del TAR della Liguria che a dicembre dell’anno scorso aveva stabilito che il comune di Sanremo non avrebbe più potuto affidare direttamente alla Rai l’organizzazione del Festival di Sanremo, che si svolge ogni anno a febbraio nel teatro Ariston della città e di cui il comune detiene il marchio. Il ricorso della Rai era ampiamente atteso, poiché il Festival è il più importante evento televisivo italiano dell’anno e garantisce all’azienda decine di milioni di euro di introiti pubblicitari.
La decisione del TAR era seguita a un ricorso presentato da Just Entertainment (JE), un’associazione che si occupa di produzione e realizzazione di eventi e opere musicali, che nel 2023 si mostrò interessata all’acquisizione dei diritti del Festival e del suo marchio. JE era interessata a curare l’organizzazione e lo svolgimento del Festival nel 2024, ma in seguito alla scelta del comune di Sanremo di assegnarlo senza gara alla Rai, decise di fare ricorso. A partire da questo ricorso il TAR stabilì che, a partire dal 2026, per decidere chi organizzerà il Festival bisognerà avviare una gara pubblica aperta a tutti gli operatori del settore.
Una parte della questione ha a che fare con un aspetto piuttosto tecnico legato alla differenza tra il format del Festival, cioè la struttura e le caratteristiche della trasmissione, e il marchio, che appartiene al comune. La Rai sostiene di essere l’unico soggetto in possesso del format, e che questo sia ormai diventato inscindibile dal marchio: i due non possono insomma essere separati e di conseguenza, seguendo il ragionamento dell’azienda, il marchio può essere concesso solo alla Rai. Il TAR però non ha riconosciuto l’identificazione di marchio e format, e ha disposto l’organizzazione di una procedura pubblica.
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