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  • Martedì 20 maggio 2025

Le isole Baleari si sono pentite di aver ingaggiato degli influencer

Doveva servire a risolvere un problema, ma ne ha creato un altro

La spiaggia Caló des Moro, a Maiorca (Clara Margais/dpa/Ansa)
La spiaggia Caló des Moro, a Maiorca (Clara Margais/dpa/Ansa)
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Il governo regionale delle isole Baleari, arcipelago spagnolo che comprende isole visitate ogni anno da centinaia di migliaia di turisti come Maiorca, Ibiza, Minorca e Formentera, ha annunciato che d’ora in poi smetterà di utilizzare gli influencer per promuovere le destinazioni locali.

Il dipartimento del Turismo aveva cominciato a fare influencer marketing (cioè campagne di comunicazione che sfruttano la visibilità di persone con molti follower sui social) con l’obiettivo di indirizzare i visitatori nelle zone meno gettonate dell’arcipelago, diminuendo così la pressione e i noti problemi di sovraffollamento di quelle più conosciute. La strategia si è però rivelata controproducente, perché i turisti hanno cominciato a concentrarsi in gran numero in zone remote e molto delicate dal punto di vista ambientale.

Nell’ultimo anno uno dei casi più eclatanti è stato quello di Caló des Moro, una piccolissima spiaggia che fa parte del territorio del comune di Santanyí, a Maiorca.

Da quando gli influencer hanno cominciato a condividerne immagini e video sui loro profili social, l’afflusso di turisti è aumentato notevolmente: la sindaca di Santanyí, Maria Pons, ha detto che 4mila persone e 1.200 auto raggiungono Caló des Moro ogni giorno, e che questo sovraffollamento ha fatto aumentare notevolmente le spese che il comune deve sostenere per sorvegliare e mantenere pulita la caletta, coperte interamente dalle tasse pagate dai residenti.

Recentemente anche Es Vedrà, un’isola che si trova a circa 2 chilometri da Ibiza, ha avuto dei seri problemi di sovraffollamento. Da marzo il cosiddetto Mirador, un punto panoramico che si trova nella zona occidentale dell’isola, è stato chiuso ai turisti: era visitato quotidianamente da migliaia di persone, attratte dalla possibilità di scattare fotografie suggestive.

Alle Baleari e alle Canarie, un altro arcipelago spagnolo molto frequentato, le proteste contro i danni provocati dal turismo di massa non sono una novità. Non sono rivolte in generale al turismo, settore su cui si regge buona parte dell’economia di questi arcipelaghi, ma contro i suoi eccessi e contro i problemi che molti abitanti devono affrontare per via dell’aumento dei visitatori. Il principale è la difficoltà a trovare alloggi a prezzi equi a causa del mercato delle seconde case, che predilige gli affitti a breve termine e costringe le persone che lavorano sul posto a trasferirsi altrove.

– Leggi anche: Le Canarie protestano contro il turismo di massa