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  • Venerdì 9 maggio 2025

Bill Gates donerà 200 miliardi di dollari alla sua fondazione di beneficenza

Cioè il 99% del suo patrimonio: ha accelerato i piani visto lo smantellamento di USAID

La sede della Gates Foundation, Seattle, Stati Uniti, aprile 2025 (AP Photo/Lindsey Wasson)
La sede della Gates Foundation, Seattle, Stati Uniti, aprile 2025 (AP Photo/Lindsey Wasson)
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Bill Gates, il cofondatore di Microsoft, ha detto che nei prossimi vent’anni donerà circa 200 miliardi di dollari alla Gates Foundation, la fondazione di beneficenza che creò insieme all’ex moglie, Melinda French, e di cui è presidente. La cifra che metterà a disposizione è pari al 99 per cento del suo patrimonio. Gates ha aggiunto che la fondazione «cesserà le proprie attività» il 31 dicembre 2045, prima del previsto: lo statuto iniziale ne prevedeva infatti la chiusura 20 anni dopo la morte di Gates.

Gates, che ha 69 anni, ha motivato il cambio di programmi dicendo che il mondo si trova ad affrontare molti problemi urgenti e che lui vuole finanziare, e incoraggiare altri a farlo, nuovi strumenti per cercare di risolverli: «Ci sono troppi problemi urgenti da risolvere perché io trattenga risorse che potrebbero essere usate per aiutare le persone».

La fondazione era stata creata da Bill Gates e dall’ex moglie nel 2000, quando i due erano ancora sposati, e oggi è considerata la più ricca e influente al mondo tra quelle private. Gates ha detto che «la filantropia può davvero cambiare il mondo» precisando che nei suoi primi 25 anni di attività la fondazione ha donato cento miliardi di dollari. All’inizio del 2025 la Gates Foundation ha annunciato quello che ha definito il suo budget annuale più alto di sempre, con investimenti per 9 miliardi di dollari entro il 2026.

Gates ha indicato tre priorità della sua fondazione per il futuro: la mortalità infantile, le malattie infettive, principalmente poliomielite, morbillo e malaria, e iniziative legate all’istruzione. Sono ambiti su cui la fondazione si è concentrata anche nel passato, ma Gates crede che oggi i risultati possano essere raggiunti in tempi più brevi.

Il suo annuncio è arrivato nel momento in cui vari governi, compreso quello degli Stati Uniti, stanno tagliando gli aiuti internazionali e i finanziamenti per la ricerca, mettendo a rischio i progressi nella lotta contro l’HIV, tra le altre cose. Gates ha citato Elon Musk, imprenditore a capo del cosiddetto “Dipartimento per l’efficienza del governo” (DOGE), che ha tagliato i fondi e ha detto di voler chiudere l’Agenzia per lo Sviluppo Internazionale degli Stati Uniti (USAID), che dal 1961 si occupa di fornire aiuti umanitari e assistenza per lo sviluppo in decine di paesi in tutto il mondo.

«Milioni di persone moriranno, nei prossimi 4-6 anni, a causa della riduzione dei finanziamenti» ha sottolineato Gates ammettendo tuttavia che la filantropia privata non potrà compensare il deficit derivante dai tagli all’USAID, che lo scorso anno aveva gestito circa 44 miliardi di dollari fra fondi e beni.

In un’intervista al Financial Times Gates ha esplicitamente attaccato Musk dicendo che «non è una bella immagine quella dell’uomo più ricco del mondo che sta uccidendo i bambini più poveri del mondo», spiegando che lo smantellamento di USAID potrebbe portare a una nuova ondata di morti e che va «ben oltre qualsiasi eliminazione degli sprechi».

– Leggi anche: Che cos’è, o forse cos’era, USAID