La giunta militare del Mali ha sospeso le attività dei partiti politici a tempo indeterminato

Mercoledì la giunta militare del Mali ha sospeso le attività dei partiti politici del paese fino a nuovo avviso. La giunta, che governa il paese in modo autoritario, ha detto di averlo fatto per «preservare l’ordine pubblico»: per venerdì era prevista una mobilitazione delle forze politiche per chiedere un ritorno all’ordine costituzionale e nuove elezioni. La protesta era stata indetta dopo che la scorsa settimana la giunta aveva abrogato una legge che regolava il funzionamento dei partiti, un’azione che secondo diversi esperti è un primo passo verso la loro dissoluzione forzata.
Il Mali è governato da una giunta militare dal colpo di stato del 2021. Nel giugno del 2022 la giunta al potere aveva promesso di organizzare le elezioni e di riconsegnare il potere ai civili entro la fine del marzo del 2023: in seguito aveva però rinviato il voto a tempo indeterminato. Aveva già sospeso le attività politiche di tutti i partiti per tre mesi nel 2024: nel novembre dello stesso anno aveva rimosso dal suo incarico il primo ministro ad interim Choguel Kokalla Maiga, che l’aveva accusata di non fare abbastanza per completare un processo di transizione verso un sistema democratico.


