• Italia
  • Mercoledì 23 aprile 2025

Come si è preparata Roma all’arrivo di mezzo mondo a Roma

Per i funerali di papa Francesco sono attesi in città 170 capi di Stato e di governo, e servono soprattutto moltissime misure di sicurezza

La basilica di San Pietro vista da via della Conciliazione (Angelo Mastrandrea/Il Post)
La basilica di San Pietro vista da via della Conciliazione, 22 aprile 2025 (Angelo Mastrandrea/il Post)
Caricamento player

Da tre giorni migliaia di persone si incolonnano in maniera ordinata lungo via di Porta Angelica per entrare nella basilica di San Pietro. Tutta l’area è transennata da lunedì 21 aprile, il giorno della morte di papa Francesco, e passa solo chi ha la prenotazione. All’altezza delle mura leonine, la cinta di mura di 5 chilometri che è posta a protezione del colle Vaticano e della basilica, alcuni volontari della Protezione Civile spiegano ai turisti che vogliono arrivare in piazza San Pietro che di lì non si passa. Il varco d’accesso è in via della Conciliazione, e per arrivarci bisogna passare dal lato esterno delle mura leonine, perché tutte le stradine laterali sono sbarrate. C’è un passaggio apposito solo per i giornalisti accreditati alla sala stampa della Santa Sede.

Uno dei varchi in uscita da piazza San Pietro, 22 aprile 2025 (Angelo Mastrandrea/il Post)

Non si entra neppure nella Città del Vaticano, dove di solito si può accedere con un visto provvisorio per andare alla farmacia o al supermercato, mentre sono regolarmente aperti i Musei Vaticani. L’area a cui non si può accedere, che sui giornali è già stata ridefinita “zona rossa”, comprende tutto ciò che si trova oltre le mura leonine: quindi la strada attorno al colonnato del lato esterno di piazza San Pietro, le stradine laterali che passano sotto gli archi e sbucano su via della Conciliazione, piazza Pio XII e per ora parte di via della Conciliazione stessa. Sabato, quando è previsto il funerale di papa Francesco, sarà estesa ulteriormente.

Il risultato è che molti turisti affollano le strade, i bar e i ristoranti che si trovano al di qua della «zona rossa», nel rione Borgo, senza neppure provare a entrare in piazza San Pietro. Martedì 22 aprile all’interno di piazza San Pietro sono transitate «almeno 50mila persone» e nell’area circostante c’erano «quasi 100mila persone», ha detto il prefetto di Roma, Lamberto Giannini.

Oltre i varchi, all’interno di questa “zona rossa”, ci sono soprattutto i mille agenti delle forze dell’ordine e le centinaia di giornalisti arrivati da tutto il mondo che da lunedì sono accampati per seguire i funerali del papa. Qualche commerciante se ne lamenta. Per i giornalisti dopo la morte del papa è stata costruita in poche ore una piccola tribuna nella piazza Pio XII, dove il giorno prima tutti quelli che compaiono in video cercavano la migliore posizione per trasmettere con lo sfondo di piazza San Pietro e del Cupolone.

La questura di Roma ha stabilito un proprio «punto di comando avanzato» in un modulo prefabbricato montato su un fianco delle mura leonine, di fronte al colonnato. Gli agenti in servizio dicono che le chiusure di questi giorni sono solo le prove generali di quello che accadrà nei prossimi e in particolare sabato mattina, quando in piazza San Pietro ci saranno i rappresentanti politici di mezzo mondo.

Ai funerali di papa Francesco sono attesi 170 capi di Stato e di governo. Tra questi, il presidente statunitense Donald Trump con la moglie Melania, il francese Emmanuel Macron e l’ucraino Volodymyr Zelensky, il primo ministro britannico Keir Starmer e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Circa 1.300 autobus hanno chiesto il permesso speciale per entrare in città e arrivare nelle aree di sosta attorno al Vaticano, e si calcola che almeno 200mila persone assisteranno alle esequie di sabato.

Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha detto che «sarà una sfida importante e impegnativa». Il Comune ha aumentato le corse dei mezzi pubblici diretti verso il Vaticano e partecipa alle riunioni del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, che si riunisce quotidianamente per decidere le misure da prendere. All’ultima riunione, oltre a Gualtieri e ai rappresentanti delle forze dell’ordine c’era anche il capo della Protezione Civile Fabio Ciciliano, appena nominato dal governo commissario straordinario per la «mobilità, l’assistenza e l’accoglienza fino alla nomina del nuovo pontefice».

Il Comitato ha deciso di far installare 700 bagni chimici, di organizzare un’ampia distribuzione delle bottiglie d’acqua, di rafforzare la rete telefonica e i bancomat nell’area del Vaticano. I funerali saranno trasmessi anche da diversi maxi-schermi montati lungo via della Conciliazione e in Piazza Pia. Sono misure che di regola vengono adottate quando ci sono grandi eventi, a Roma abbastanza frequenti.

Via della Porta Angelica, 22 aprile 2025 (Angelo Mastrandrea/il Post)

Roma è una città che, per le sue dimensioni, è abituata ad assorbire grandi afflussi di persone, anche maggiori di quelli di questi giorni. È già accaduto in occasione di manifestazioni, di concerti e anche per i funerali di altri pontefici, da ultimo papa Benedetto XVI agli inizi di gennaio del 2023. Questa volta però i numeri stimati sono molto più alti, anche perché molti fedeli erano già a Roma per il Giubileo, l’anno santo della Chiesa cattolica. Da venerdì a domenica inoltre è in programma anche il Giubileo degli adolescenti (un evento connesso al Giubileo), per cui si prevede arrivino in città 120mila ragazzi e ragazze, nonostante sia stata sospesa la prevista canonizzazione (cioè la dichiarazione di santità) di Carlo Acutis, un ragazzo morto di leucemia nel 2006 e a cui la Chiesa attribuisce dei miracoli.

Soprattutto però, bisogna garantire la sicurezza dei leader politici presenti. Per questo sarà chiusa un’area ancora più ampia di quella recintata in questi giorni, che va da piazza Risorgimento a piazza Pia (da poco rifatta e pedonalizzata). Tutta l’area sarà chiusa al traffico e per entrare bisognerà mettersi in coda ad alcuni varchi e superare i controlli, una persona alla volta. Con un’app sul telefono si potranno vedere quelli dove la fila è minore. Su tutta l’area del Vaticano è stata inoltre istituita una no fly zone, un’area dove è vietato il passaggio di qualsiasi tipo di velivoli, e una sorveglianza aerea con caccia militari pronti a decollare, elicotteri e radar.

Saranno chiuse anche le zone attorno alle ambasciate e dove risiederanno i capi di Stato e di governo, in particolare quella di Villa Taverna dove alloggeranno Donald e Melania Trump, che si trova nella zona dei Parioli, nel quadrante nord della città. La funzionaria di polizia che gestisce la piazza dice che è stato predisposto un sistema di controlli «a largo raggio», che si intensifica man mano che ci si avvicina al Vaticano. In strada ci sono un migliaio tra carabinieri, finanzieri e poliziotti, alcuni presidi dell’esercito con militari armati, 600 vigili urbani, 500 volontari della Protezione civile, 100 vigili del fuoco e un numero imprecisato di medici, infermieri e soccorritori del 118, divisi tra ambulanze e tendoni che fanno da pronto soccorso.

Polizia radunata davanti al «punto di comando avanzato» della Questura, 22 aprile 2025  (Angelo Mastrandrea/il Post)

Dentro piazza San Pietro invece l’assistenza medica è stata affidata all’Ordine di Malta, che ha 9 squadre con un medico ciascuna, un infermiere e due o tre soccorritori. «Siamo tutti volontari, arrivati da tutto il mondo», spiegano all’ambulatorio che si trova sul lato sinistro della piazza, vicino alla farmacia vaticana. C’è una squadra intera di ungheresi e «dovevano arrivare anche dei volontari cubani dalla Florida, ma non hanno fatto in tempo e li abbiamo sostituiti con un gruppo del nord Italia». Dicono che stanno assicurando l’assistenza medica non solo a San Pietro, ma anche nelle basiliche di Santa Maria Maggiore, San Giovanni e San Paolo fuori le mura.