Ora il governo chiede di evitare «balli e canti scatenati» per il 25 aprile

È un invito ulteriore dopo la «sobrietà» chiesta ieri dal Consiglio dei ministri per via dei funerali del papa

(ANSA/MASSIMO PERCOSSI)
(ANSA/MASSIMO PERCOSSI)

Mercoledì in un’intervista al Corriere della Sera il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci è tornato su una raccomandazione che aveva dato martedì durante una conferenza stampa, nella quale aveva chiesto di celebrare «con sobrietà» la Liberazione dai nazisti e dai fascisti, di cui quest’anno ricorrono gli 80 anni, per via del contemporaneo lutto nazionale per la morte di papa Francesco.

Al Corriere della Sera Musumeci dice che il governo non ha mai pensato «né di vietare né di ostacolare alcunché», ma al contempo ha fatto un passo ulteriore rispetto alla sua richiesta di martedì, chiedendo a chi festeggerà la Liberazione il 25 aprile di evitare «balli e canti scatenati». Dice Musumeci:

«Ci auguriamo che, come a volte accade nelle manifestazioni di strada, non ci siano degenerazioni, scontri, toni violenti. Lo speriamo sempre, ma in questo caso c’è anche una forma di rispetto che si dovrebbe ai tantissimi pellegrini, fedeli, molti gli stranieri, che sono a Roma o che verranno per le varie manifestazioni del Giubileo — solo 120 mila ne sono previsti per quello dei giovani — e dei funerali del Pontefice. Balli e canti scatenati si potrebbero evitare, ecco, mentre la salma è ancora non tumulata»

L’indicazione di festeggiare il 25 aprile «in modo sobrio» era contenuta anche nel comunicato stampa del Consiglio dei ministri di martedì, presieduto dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, seppur senza alcun riferimento diretto alla ricorrenza.

Meloni, Musumeci e diversi altri membri del governo hanno da sempre un atteggiamento molto ambiguo nei confronti del 25 aprile. Meloni è la leader di Fratelli d’Italia, il partito di estrema destra erede del Movimento sociale italiano, fondato nel 1946 da fascisti ed ex membri della Repubblica sociale italiana.