Non è vero che l’Avellino viene promosso “ogni morte di papa”
Dopo la morte di papa Francesco molti giornali hanno dato notizia di una coincidenza curiosa, che però non è tanto fondata
di Valerio Moggia

Poco dopo la notizia della morte di papa Francesco, sui social network ha iniziato a circolare molto la storia per cui ogni morte di un pontefice coincide curiosamente con una promozione (cioè il passaggio a una serie di categoria superiore) della squadra di calcio maschile dell’Avellino. La squadra ha infatti ottenuto la certezza aritmetica della promozione dalla Serie C alla Serie B il 19 aprile, due giorni prima della morte di papa Francesco, e in effetti era già successo altre volte che una promozione dell’Avellino avvenisse nell’anno della morte di un papa.
I commenti sui social network a questa statistica erano perlopiù divertiti e non suggerivano alcuna conclusione particolare, ma poi la notizia ha avuto da subito una rapida diffusione su molti giornali locali e nazionali, oltre a quelli sportivi: anche perché si prestava facilmente a titoli ironici sul fatto che l’Avellino venisse promosso “ogni morte di papa”, un’espressione che si usa comunemente per indicare avvenimenti molto rari. Le cose però non stanno proprio così.
Innanzitutto non è vero che l’Avellino sale di categoria “ogni morte di papa”: dal secondo dopoguerra l’Avellino ha ottenuto 15 promozioni, e nello stesso periodo sono morti 6 papi (più un papa emerito, Benedetto XVI). L’Avellino ha insomma raggiunto spesso importanti successi per la sua storia senza che ai papi in carica succedesse nulla, né nei mesi precedenti o né in quelli successivi: nel 1950, 1962, 1973, 1995, 2003, 2007, 2010, 2011 e 2019.
Solo due volte la promozione dell’Avellino è stata davvero seguita a breve distanza dalla morte di un papa: prima di quest’anno era successo nel 1978, con il decesso di Paolo VI il 6 agosto, pochi mesi dopo la prima storica promozione dell’Avellino in Serie A. Si potrebbe aggiungere un terzo episodio, ovvero la morte di Giovanni Paolo I avvenuta il 28 settembre di quello stesso anno, poco prima dell’inizio della stagione 1978-79 (la Serie A, quell’anno, cominciò il 1° ottobre).
Gli anni in cui sono morti papi che vengono citati ai fini di questa statistica sono in tutto sei: due volte però l’Avellino non fu promosso lo stesso anno, ma in quello successivo; un’altra volta successe solo dopo alcuni mesi; un’altra volta ancora non fu la morte di un papa a coincidere con la promozione, ma le dimissioni di un papa. Ne restano due, insomma, o al massimo tre: non una coincidenza particolarmente notevole.
Molti hanno citato il 1958 come prima volta di questa coincidenza, l’anno della morte di papa Pio XII: morì precisamente il 9 ottobre, quando l’Avellino giocava nell’Interregionale, il nome con cui si chiamava all’epoca la quarta serie italiana. Al termine di quella stagione l’Avellino avrebbe ottenuto la promozione in Serie C, ma questo avvenne solo nel giugno del 1959.
Il papa successivo a Pio XII e in carica in quell’anno, Giovanni XXIII, morì invece il 3 giugno 1963, praticamente in concomitanza con la retrocessione dell’Avellino in Serie D, visto che la stagione terminò sei giorni dopo la morte del papa. La squadra riconquistò la categoria l’anno successivo, nel 1964.
Il 2 aprile 2005 morì invece Giovanni Paolo II, mentre i campionati di calcio erano ancora ampiamente in corso. In quell’occasione l’Avellino salì effettivamente dalla Serie C1 alla Serie B, ma ciò avvenne solo qualche mese dopo la morte del Papa (e non prima), con la vittoria sul Napoli nella finale dei play-off del 19 giugno. Ai fini di questa statistica si conta anche la rinuncia di Benedetto XVI, che pose fine al suo pontificato il 28 febbraio 2013: l’Avellino ebbe la certezza aritmetica della promozione in Serie B, però, solo il 5 maggio, oltre due mesi dopo.
Alla morte del papa emerito Joseph Ratzinger, avvenuta il 31 dicembre 2022, l’Avellino non raggiunse nessun particolare risultato.



