Alle presidenziali in Gabon è favorito il militare che guidò il colpo di stato
Nel 2023 Brice Clotaire Oligui Nguema mise fine a 56 anni di governo della famiglia Bongo: si presenta come un riformatore, tra vari dubbi

Il candidato largamente favorito alle elezioni presidenziali che si tengono sabato in Gabon è il generale Brice Clotaire Oligui Nguema, leader del colpo di stato che nell’agosto del 2023 destituì il presidente Ali Bongo, la cui famiglia governava il paese da 56 anni. Dopo il golpe Oligui Nguema venne nominato presidente ad interim: in questi mesi ha cercato di presentarsi come la persona giusta per contrastare la corruzione e l’autoritarismo dei governi precedenti. Oltre a lui ci sono sette candidati dell’opposizione, che però hanno ben poche possibilità di vittoria.
Il Gabon è un paese da 2,5 milioni di abitanti nell’Africa centrale, che ottenne l’indipendenza dalla Francia nel 1960. Il colpo di stato fu dovuto principalmente a scontri di potere interni e all’enorme stanchezza della popolazione verso la famiglia Bongo. Nell’agosto del 2023 Ali Bongo, che aveva subìto un ictus ed era ritenuto da molti inadatto a governare il paese, sostenne per l’ennesima volta di aver vinto delle elezioni evidentemente truccate: a quel punto l’esercito intervenne per destituirlo. Non fu un golpe particolarmente violento, e Bongo venne messo agli arresti domiciliari.
In questi due anni a capo della giunta militare Oligui Nguema ha incluso le opposizioni più di quanto avessero fatto i Bongo, ha fatto passare alcune importanti riforme dall’approvazione popolare, ha promosso un’ampia e spettacolarizzata campagna di contrasto alla corruzione e ha organizzato le elezioni in tempi abbastanza brevi. Ha anche mantenuto buoni rapporti con la Francia, a differenza di altre ex colonie nell’area del Sahel. Analisti e membri dell’opposizione sollevano però dubbi sulle sue reali intenzioni e sulla possibilità che le elezioni portino all’insediamento di un governo civile e democratico, per vari motivi.
Innanzitutto Oligui Nguema ha parecchi legami con la famiglia Bongo, sia politici che famigliari. È un militare di lungo corso, che si è formato in una prestigiosa accademia militare marocchina. Quando era ancora molto giovane diventò assistente di Omar Bongo, l’ex presidente del Gabon che governò il paese dal 1967 fino alla sua morte, nel 2009. Secondo diverse fonti Omar Bongo e Oligui Nguema sarebbero cugini, anche se non è mai stato confermato in via ufficiale.
Dopo la morte di Omar Bongo, Oligui Nguema passò 10 anni all’estero. Tornò nel paese nel 2019, quando Ali Bongo, figlio e successore di Omar, lo nominò capo della Guardia Repubblicana, la formazione militare incaricata proprio della protezione del presidente, un ruolo piuttosto importante per la stabilità del vecchio regime.
Il generale Oligui Nguema durante un comizio
Nel 2020 venne inoltre coinvolto in un’inchiesta del progetto giornalistico Organized crime and corruption reporting che accusò la famiglia Bongo e alcuni loro collaboratori di aver acquistato immobili di lusso negli Stati Uniti utilizzando dei fondi in nero. Oligui Nguema in particolare fu accusato di aver comprato in contanti tre proprietà nei sobborghi di Washington, per un valore di oltre un milione di dollari. All’epoca rispose: «La vita privata è privata e dovrebbe essere rispettata».
Al di là dei legami col vecchio potere, è stato anche criticato il fatto che Oligui Nguema abbia scelto di candidarsi nonostante ricopra un ruolo nel governo di transizione e, soprattutto, sia un militare. Dopo il colpo di stato lui stesso aveva detto che il paese sarebbe presto passato a un governo civile. A inizio marzo ha poi promesso che se sarà eletto lascerà l’esercito, ma per il momento il suo ruolo militare è soltanto sospeso.
Un altro punto su cui Oligui Nguema è stato molto criticato è la Costituzione: venne approvata da un’ampia maggioranza della popolazione con un referendum nel novembre del 2024, ma secondo le opposizioni e diversi esperti accentra troppo il potere nelle mani del presidente: per esempio estende il suo mandato da cinque a sette anni ed elimina il ruolo del primo ministro. Permette anche ai membri della giunta militare di candidarsi, spianando quindi la strada verso l’elezione dello stesso Oligui Nguema.
Oggi Oligui Nguema è molto popolare tra la popolazione, principalmente per aver messo fine al governo dei Bongo e per le sue politiche anticorruzione, considerate efficaci. In Gabon circa la metà della popolazione ha meno di vent’anni: è un paese con un reddito procapite mediamente più alto di quello degli altri paesi dell’Africa Centrale, ma ancora molto diseguale. Tra i principali problemi ci sono l’alto tasso di disoccupazione, i frequenti blackout e appunto la corruzione, legata soprattutto alle ingenti risorse petrolifere presenti nel paese.
Tra gli altri candidati quello con più possibilità di ottenere un buon risultato è Alain Claude Bilie By Nze, ex primo ministro nel governo di Ali Bongo.



