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  • Venerdì 11 aprile 2025

La Tunisia ha smantellato diversi campi informali dove vivevano migliaia di migranti

È l'ultima delle politiche ostili e aggressive adottate dal governo autoritario di Kais Saied sul tema dell'immigrazione

Migranti in un campo informale a Jebeniana, vicino alla città portuale tunisina di Sfax, nell'aprile del 2024 (Khaled Nasraoui/dpa)
Migranti in un campo informale a Jebeniana, vicino alla città portuale tunisina di Sfax, nell'aprile del 2024 (Khaled Nasraoui/dpa)
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Nelle ultime due settimane gli agenti della Guardia nazionale tunisina hanno smantellato diversi campi in cui negli anni si erano stabilite informalmente migliaia di persone migranti: gli agenti hanno distrutto tende e altre strutture precarie, alcune persone (non è chiaro quante) sono state arrestate e molte altre sono state lasciate senza una sistemazione alternativa. Da tempo i tunisini che abitano nella zona chiedono al governo, guidato dal presidente autoritario Kais Saied, di sgomberare i campi e allontanare i migranti che ci vivono. Negli anni ci state proteste e scontri.

I campi in questione si trovavano in un’area occupata da campi di ulivi nella zona di El Amra, a nord della città portuale di Sfax, da cui spesso partono le imbarcazioni con a bordo i migranti che provano ad attraversare il Mediterraneo per arrivare in Europa. Secondo le autorità tunisine ospitavano complessivamente circa 20mila persone, ma non è chiaro quante di queste fossero nei settori interessati dalle operazioni di polizia.

Nel tempo i campi sono diventati via via più stabili, tanto che al loro interno è stato allestito anche un piccolo ospedale. Gli agenti «hanno distrutto tutto, bruciato tutto, anche le scorte di cibo che avevamo», ha detto a Le Monde un migrante originario del Camerun che ha chiesto di rimanere anonimo. «Tutto quello che avevo è stato distrutto o portato via. Non abbiamo cibo né acqua, cosa ci succederà?», ha ribadito un ragazzo della Sierra Leone, evidenziando la situazione estremamente precaria nella quale si sono ritrovate molte persone.

Persone tunisine protestano contro la presenza di campi di migranti a Jebeniana, vicino a Sfax, nel maggio del 2024 (AP Photo/Houssem Zouari)

I campi informali intorno a Sfax si sono ampliati parecchio negli ultimi due anni, anche come conseguenza degli accordi stretti nel 2023 tra Tunisia e Unione Europea per limitare le partenze di migranti. Da quel momento la Tunisia ha effettivamente aumentato gli sforzi per controllare le partenze, usando anche metodi assai violenti e brutali.

A questo si aggiunge la retorica ostile e discriminatoria adottata dal presidente Saied, che da anni cerca di scaricare i problemi economici della Tunisia proprio sui migranti, e istiga indirettamente aggressioni razziste. È anche noto che le autorità tunisine abbandonino i migranti in una zona desertica al confine con la Libia, e che sia attivo un sistema di vendita di persone migranti tra i due paesi gestito da agenti e militari e quindi dai due governi.

– Leggi anche: Il sistema di vendita di persone migranti tra Tunisia e Libia