È stato confermato l’impeachment dell’ex presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol
La Corte costituzionale lo ha definitivamente destituito, per la legge marziale dichiarata a dicembre: ci saranno nuove elezioni entro 60 giorni

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La Corte costituzionale della Corea del Sud ha deciso di confermare l’impeachment dell’ex presidente del paese Yoon Suk-yeol, che quindi ora è stato rimosso definitivamente dal suo incarico.
Yoon era stato sospeso temporaneamente dal ruolo di presidente perché lo scorso 14 dicembre il parlamento aveva approvato l’impeachment nei suoi confronti a causa della sua decisione di imporre nel paese la legge marziale il 3 dicembre, durata sei ore. La Corte costituzionale ha riconosciuto che Yoon, istituendo la legge marziale, violò la Costituzione del paese.
La decisione della Corte ha effetto immediato e impone che nel paese si svolgano nuove elezioni presidenziali entro 60 giorni: nel frattempo resterà presidente ad interim il primo ministro Han Duck-soo: anche nei suoi confronti il parlamento aveva approvato l’impeachment, che però era stato respinto dalla Corte costituzionale.
Il verdetto della Corte costituzionale è stato pronunciato in diretta televisiva alle 11 di mattina locali (le 4 in Italia) ed è stato seguito da moltissime persone nel corso di raduni contro o a sostegno di Yoon, organizzati in varie città del paese.
Yoon ha 64 anni, è un esponente del Partito del Potere Popolare, di orientamento conservatore, ed era in carica dal 2022. Il 3 dicembre aveva annunciato in modo inaspettato l’imposizione della legge marziale, una misura che assegna poteri straordinari all’esercito, proibisce qualsiasi attività politica, compresa quella del parlamento, permette al governo di prendere il controllo della stampa e vieta qualsiasi forma di sciopero.
Yoon aveva motivato la decisione dicendo di voler fermare alcune operazioni ostili della Corea del Nord, ma è subito stato chiaro che fosse in realtà un tentativo di reprimere le opposizioni interne. Quella sera stessa tutte le forze politiche del parlamento avevano votato per annullare la misura e Yoon aveva revocato la legge marziale, che quindi era rimasta in vigore per meno di sei ore.
Yoon nel frattempo è anche al centro di un’indagine penale avviata dal ministero della Giustizia, sempre per via dell’imposizione della legge marziale. Per questo motivo era stato arrestato il 15 gennaio. L’8 marzo era stato liberato dopo che un tribunale di Seul aveva accolto un ricorso per errori procedurali nel mandato d’arresto nei suoi confronti.
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