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  • Lunedì 24 marzo 2025

Un mezzofondista fenomenale e i suoi fratelli contro il padre-allenatore

È iniziato il processo in cui il campione del mondo norvegese Jakob Ingebrigtsen accusa il padre di aver usato metodi d'allenamento violenti

Filip, Jakob e Henrik Ingebrigtsen ai Mondiali di Doha, in Qatar, nel 2019 (AP Photo/Nick Didlick)
Filip, Jakob e Henrik Ingebrigtsen ai Mondiali di Doha, in Qatar, nel 2019 (AP Photo/Nick Didlick)
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Il mezzofondista norvegese Jakob Ingebrigtsen ha appena vinto la medaglia d’oro nei 3.000 e nei 1.500 metri ai Mondiali di atletica leggera indoor di Nanchino, in Cina, nel weekend che ha preceduto l’inizio del processo a suo padre: Gjert Ingebrigtsen, che fino a qualche anno fa era anche l’allenatore di Jakob, è infatti accusato di aver utilizzato metodi fisicamente e psicologicamente violenti con lui e con la sorella Ingrid. Tutti e sette i fratelli Ingebrigtsen, tre dei quali sono mezzofondisti di alto livello e sono stati allenati da lui, gli testimonieranno contro nel processo, cominciato lunedì in Norvegia (dovrebbe concludersi a giugno).

Jakob Ingebrigtsen ha 24 anni ed è il fratello di maggior successo, oltre che uno degli atleti più forti e conosciuti nel suo sport. Ha vinto due medaglie d’oro alle Olimpiadi (nei 1.500 a Tokyo e nei 5.000 a Parigi), quattro tra Mondiali outdoor e indoor, tredici tra Europei outdoor e indoor (le ultime due un paio di settimane fa). A Nanchino è diventato il secondo a vincere nei 1.500 e nei 3.000 metri durante gli stessi Mondiali, eguagliando l’etiope Haile Gebrselassie, considerato uno dei migliori mezzofondisti (e fondisti) della storia. Attualmente Ingebrigtsen detiene tre record del mondo, l’ultimo dei quali lo ha stabilito un mese fa, in una settimana piuttosto eccezionale per la corsa.

Quelle di Nanchino sono state le sue prime due medaglie d’oro ai Mondiali indoor

Negli ultimi anni quasi tutti i fratelli hanno criticato il padre per i suoi comportamenti; nell’ottobre del 2023 Jakob, Henrik e Filip Ingebrigtsen, in un comunicato uscito sul quotidiano norvegese Verdens Gang (VG), lo descrissero come «molto aggressivo e controllante», raccontando come la violenza fisica e le minacce facessero parte dei suoi metodi educativi sin da quando erano piccoli, e come la sensazione di timore e disagio che pensavano di aver superato in realtà continuava a essere presente. Le accuse per le quali viene processato sono di violenza fisica per aver colpito con un asciugamano la figlia Ingrid, diciannovenne ex atleta che dopo averlo accusato ha smesso di gareggiare, e di violenza fisica ed emotiva nei confronti di Jakob per il periodo tra il 2008 e il 2018. Altre sei accuse, arrivate da vari fratelli, sono state archiviate per mancanza di prove o sono andate in prescrizione.

Gjert Ingebrigtsen finora ha negato ogni accusa, dicendo in sostanza che i suoi metodi erano finalizzati esclusivamente a rendere i figli atleti di successo, e in qualche modo ha sempre rivendicato la sua controversa educazione. Nel 2019, in un’intervista al Telegraph, aveva detto che come allenatore «devi essere un dittatore» e che nello sport non possono esserci decisioni democratiche per ogni cosa.

L’anno prima aveva ricevuto il premio di miglior allenatore sportivo norvegese, dopo che in estate Jakob, Henrik e Filip erano arrivati rispettivamente primo, quarto e dodicesimo nella finale dei 1.500 metri agli Europei. Fu il primo titolo europeo di Jakob, che all’epoca aveva 17 anni; anche i due fratelli maggiori (Henrik ha 34 anni, Filip 31) in precedenza erano stati campioni europei nei 1.500, Henrik nel 2012 e Filip nel 2016. Ancora oggi sono i tre atleti norvegesi con i tre migliori tempi nei 1.500 metri.

Henrik, Jakob e Filip Ingebrigtsen agli Europei del 2018 (Matthias Hangst/Getty Images)

Gli Ingebrigtsen sono molto noti in Norvegia per via di questi risultati e per la docu-serie Team Ingebrigtsen, che seguì la famiglia per sei anni (e cinque stagioni) tra il 2016 e il 2021, quindi nella preparazione delle Olimpiadi di Tokyo, e fu trasmessa dalla televisione nazionale. Lo scorso ottobre Gjert Ingebrigtsen ha chiesto e ottenuto di poter utilizzare il girato della docu-serie come prova in suo favore nel processo, sostenendo che dimostrerebbe la sua innocenza. «La nostra famiglia ha vissuto sotto i riflettori per molti anni. La gente norvegese ha visto le nostre vite, nel bene e nel male», aveva detto nell’ottobre del 2023, dopo le accuse pubbliche dei figli.

Jakob Ingebrigtsen ha smesso di farsi allenare dal padre nel febbraio del 2022, ma anche senza di lui ha continuato a vincere, affermandosi ulteriormente tra i migliori al mondo su varie distanze del mezzofondo. In un periodo in cui nel mezzofondo ci sono diversi atleti molto competitivi, Ingebrigtsen si sta dimostrando il più forte e difficile da battere nelle gare più importanti. In un video di riepilogo sui Mondiali del canale YouTube Total Running Productions si dice che «ha raggiunto un livello tale che batterlo richiede una performance quasi perfetta da parte dei suoi avversari».

Oggi Gjert Ingebrigtsen non allena più nessuno dei suoi figli, ma allena ancora due mezzofondisti norvegesi, Per Svela e Narve Gilje Nordas, che testimonieranno in suo favore durante il processo.