Quest’anno non ci sarà abbastanza acqua per l’agricoltura nel Tavoliere delle Puglie

In provincia di Foggia la siccità continua, e la disponibilità di acqua è la metà di quella che servirebbe

La scarsità d'acqua nel lago artificiale di San Pietro sull'Osento, che si trova in provincia di Avellino ma serve la provincia di Foggia (ANBI)
La scarsità d'acqua nel lago artificiale di San Pietro sull'Osento, che si trova in provincia di Avellino ma serve la provincia di Foggia (ANBI)
Caricamento player

Nel lago di Occhito, il più grande invaso artificiale del nord della Puglia, ci sono 54 milioni di metri cubi d’acqua per servire l’acquedotto e i sistemi di irrigazione della provincia di Foggia. Sono pochi. Un anno fa ce n’erano 138 milioni, già molti meno rispetto alla capacità utile del lago, che è di 250 milioni di metri cubi. La Capitanata, come viene spesso chiamata la zona del foggiano, è dove c’è anche il Tavoliere delle Puglie, la più grande pianura dell’Italia meridionale, importantissima dal punto di vista agricolo. Si coltiva soprattutto grano, ma anche pomodori e altri ortaggi, legumi, ulivi e viti.

Perciò lì le condizioni di siccità, in cui si trovano anche altre regioni italiane, comportano problemi ulteriori: si sa già che quest’anno non si potranno irrigare tutte le coltivazioni che ne hanno bisogno.

Nel 2025 il settore agricolo della provincia perderà almeno 1 miliardo e 400 milioni di euro su un prodotto complessivo di circa 7 miliardi, secondo una stima diffusa questa settimana dal consigliere regionale pugliese Antonio Tutolo. Sono danni che andranno ad aggiungersi a quelli dell’anno scorso, quando a causa della crisi idrica che aveva interessato gran parte del Sud Italia i raccolti di grano, ciliegie e olive sono stati più o meno dimezzati. Le scarse precipitazioni autunnali e invernali non hanno rimediato alla carenza d’acqua e al contempo sono aumentati i costi del carburante per i mezzi agricoli, ha segnalato Coldiretti Puglia: ci sono coltivazioni che hanno avuto bisogno di irrigazioni straordinarie, che a loro volta prevedono l’uso di gasolio per il funzionamento dei sistemi di irrigazione.

La Puglia è una delle regioni italiane più vulnerabili alla siccità. In generale piove poco e per questo si usa molta acqua proveniente da altre regioni. Il lago di Occhito ad esempio si trova al confine tra Molise e Puglia, mentre il lago di San Pietro sull’Osento, un altro dei tre invasi che danno acqua al foggiano, è in provincia di Avellino, in Campania.

In condizioni ottimali i quattro laghi artificiali del Consorzio per la bonifica della Capitanata possono fornire 330 milioni di metri cubi d’acqua. 60 milioni di metri cubi d’acqua vengono indirizzati ogni anno all’Acquedotto Pugliese, per fare arrivare l’acqua a case e aziende. Dunque in condizioni ideali ci sono 140 milioni di metri cubi d’acqua che si possono usare per irrigare i 1.400 chilometri quadrati di coltivazioni che ne hanno bisogno (l’intera provincia di Foggia ha una superficie di 7mila chilometri quadrati). Attualmente però la disponibilità idrica presente nei quattro laghi è di poco più di 78 milioni di metri cubi. Un anno fa invece ce n’erano complessivamente 176 milioni.

Da tempo si parla di due grandi progetti infrastrutturali che potrebbero far aumentare le risorse idriche per il nord della Puglia nei periodi di siccità. Il primo sarebbe un collegamento tra il sistema idrico pugliese e il lago artificiale del Liscione, in Molise, che generalmente accumula eccedenze d’acqua che finiscono in mare. Il secondo sarebbe la costruzione di una nuova diga e dunque la realizzazione di un nuovo lago artificiale vicino ad Ascoli Satriano, nella parte più meridionale della provincia di Foggia. Entrambi i progetti tuttavia sono in una fase ancora preliminare, per quello che riguarda il collegamento col Molise non sono neanche stati stanziati i fondi, quindi non possono risolvere i problemi nel breve periodo.