Le inchieste sull’urbanistica a Milano stanno creando problemi anche a Torino

Il Movimento 5 Stelle ha chiesto le dimissioni dell’assessore Paolo Mazzoleni, coinvolto in quattro indagini come progettista

L'assessore all'Urbanistica di Torino Paolo Mazzoleni di fronte al sindaco Stefano Lo Russo
L'assessore all'Urbanistica di Torino Paolo Mazzoleni di fronte al sindaco Stefano Lo Russo (ANSA/TINO ROMANO)
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Giovedì il capogruppo del Movimento 5 Stelle in consiglio comunale a Torino, Andrea Russi, ha chiesto le dimissioni dell’assessore Paolo Mazzoleni, architetto milanese scelto nel 2021 dal sindaco Stefano Lo Russo per gestire l’assessorato all’Urbanistica. Mazzoleni, che dal 2017 al 2021 è stato presidente dell’ordine degli architetti di Milano, è coinvolto in quattro delle numerose indagini aperte dalla procura sulle procedure e le autorizzazioni concesse per la costruzione di nuovi palazzi a Milano.

La tesi dell’accusa è che molti grattacieli siano stati costruiti al posto di cortili e capannoni senza controlli e con autorizzazioni semplificate, contro la legge. Il nuovo coinvolgimento di Mazzoleni ha aumentato la pressione politica nei suoi confronti e in generale nei confronti della giunta torinese e del sindaco Lo Russo.

Mazzoleni era già coinvolto in altre tre inchieste, ma ora è emerso il suo coinvolgimento in una quarta. Lo si è saputo dall’ordinanza di arresto di Giovanni Oggioni, ex dirigente del comune di Milano accusato di corruzione, frode processuale, depistaggio e falso. Secondo la procura Oggioni, che è stato vice presidente della commissione paesaggio, avrebbe favorito diverse pratiche edilizie in cambio di soldi e favori concessi da alcuni professionisti di Assimpredil-Ance Milano, associazione di categoria di costruttori edili, e di Abitare In, un’importante società di costruzioni in cui lavora sua figlia.

Mazzoleni è stato sempre indagato in qualità di progettista. L’ultimo caso in cui è stato coinvolto riguarda la costruzione del Lambrate Twin Palace, due palazzi chiamati “Oro” e “Ambra” in costruzione in via Sbodio e via Massimiano. Si tratta di 93 appartamenti in classe A1, che vanno dai 300mila euro per un bilocale fino a circa 900mila euro per i pentalocali. L’operazione immobiliare è stata gestita dal gruppo Abitare In.

Le altre tre inchieste in cui Mazzoleni è coinvolto sono quella sulla costruzione di una palazzina in piazza Aspromonte, tra i quartieri di Casoretto e Piola; quella che ha portato al sequestro dell’area dello studentato Scalo House, in zona Farini; e un’altra ancora sulle cosiddette Residenze Lac, vicino al parco delle Cave, nella zona ovest di Milano.

Le accuse della procura sono sempre le stesse, cioè aver fatto passare le nuove costruzioni come semplici ristrutturazioni edilizie mentre si trattava di interventi più impattanti, che prevedevano la demolizione di vecchi fabbricati più piccoli e la costruzione di nuovi palazzi. Il principale reato ipotizzato dalla procura è falso in atto pubblico.

Anche giovedì, come era successo negli ultimi mesi, sia Mazzoleni che il sindaco Stefano Lo Russo non hanno commentato la notizia della nuova indagine. È intervenuto però il capogruppo del Partito Democratico, Claudio Cerrato, che ha confermato il sostegno nei confronti di Mazzoleni. «Ribadiamo il nostro rispetto per il lavoro della magistratura e constatiamo che a oggi non vi sono provvedimenti giudiziari che impediscono all’assessore di proseguire nel suo incarico», ha detto. «Riteniamo opportuno garantire continuità amministrativa a un settore cruciale per il futuro di Torino, evitando giudizi prematuri».

L’esponente del Movimento 5 Stelle Andrea Russi ha chiesto invece le dimissioni, e ha accusato Mazzoleni di non aver inciso sull’urbanistica di Torino anche per via delle inchieste. Russi ha parlato della mancanza di un nuovo piano regolatore a tre anni dall’inizio del mandato e i ritardi accumulati per la realizzazione di alcuni grandi progetti come la riqualificazione dell’area chiamata ex Gondrand. Russi ha anche chiesto retoricamente come Mazzoleni potrà portare avanti il suo lavoro se dovrà dedicare molto tempo a difendersi dalle accuse della procura di Milano.

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