Ai Campi Flegrei c’è anche un problema con l’anidride carbonica

Si sono registrati alcuni accumuli anomali, per ora in una zona ristretta, ma una scuola è stata chiusa e il sindaco di Napoli ha imposto vari divieti

Operatori della Protezione civile distribuiscono acqua sul lungomare Pertini di Pozzuoli, 17 febbraio 2025 (ANSA / CIRO FUSCO)
Operatori della Protezione civile distribuiscono acqua sul lungomare Pertini di Pozzuoli, 17 febbraio 2025 (ANSA / CIRO FUSCO)
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Ai recenti problemi dovuti ai terremoti nella zona dei Campi Flegrei, l’area vulcanica vicino a Napoli dove c’è un’intensa attività sismica, se n’è aggiunto un altro negli ultimi giorni: una presenza anomala di anidride carbonica (CO2) nei locali seminterrati o ai piani bassi poco aerati di case e palazzi. L’area interessata è comunque ristretta e si trova intorno ad Agnano, una frazione di Napoli al confine con il comune di Pozzuoli. I primi casi di accumulo di anidride carbonica negli immobili sono stati segnalati a fine febbraio dopo un’ordinaria attività di monitoraggio dall’Osservatorio Vesuviano, il più antico centro di ricerca del mondo dedicato ai vulcani.

L’anidride carbonica è un gas normalmente presente nell’aria, ma se inalato in quantità significative può causare stato confusionale, intorpidimento o perfino l’asfissia. Gli accumuli anomali di anidride carbonica rientrano fra le possibili conseguenze della particolare condizione della zona dei Campi Flegrei, ma era da tempo che non ne venivano segnalati e che non venivano presi provvedimenti.

Dopo le prime segnalazioni sono iniziati i controlli in almeno 40 edifici e scuole tra Napoli, Pozzuoli e Bacoli, comuni inclusi nell’area dei Campi Flegrei. Sabato è stata decisa la chiusura della scuola “Virgilio” a Pozzuoli, dopo che i vigili del fuoco avevano rilevato un valore di anidride carbonica leggermente superiore alla norma nella palestra dell’istituto. I controlli già fatti in altre decine e decine di istituti scolastici non hanno invece evidenziato alcuna criticità.

Nel frattempo il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi ha emanato una serie di ordinanze che stabiliscono misure di prevenzione e assistenza alla popolazione nella zona dove sono stati riscontrati accumuli anomali di anidride carbonica in locali seminterrati e poco aerati. È stato stabilito l’obbligo di rispettare in tutta l’area interessata dalle emissioni norme di autoprotezione: evitare cantine, garage, piscine vuote, canali di raccolta delle acque, cisterne interrate o pozzi dove potrebbe accumularsi il gas, aerare sempre i locali chiusi da molto tempo prima di accedervi, installare nei locali interrati e seminterrati degli impianti a ventilazione forzata, allontanarsi immediatamente e informare subito i vigili del fuoco o la polizia in caso di situazioni potenzialmente pericolose connesse all’emissione di gas, come la presenza di animali morti senza motivi apparenti.

Il divieto di utilizzare i locali interrati e seminterrati nell’area ristretta di Agnano resterà in vigore fino a quando in quegli stessi spazi non saranno installati strumenti di rilevazione fissi di CO2 dotati di allarme acustico e visivo che entreranno in funzione in caso di superamento delle soglie di sicurezza di anidride carbonica.

Tra le cause di accumulo di anidride carbonica c’è il fenomeno che è anche alla base dei terremoti nella zona dei Campi Flegrei: il bradisismo che consiste nel movimento del suolo dovuto a gas e fluidi molto caldi. A differenza del Vesuvio, i Campi Flegrei non hanno un vulcano principale, ma sono fatti da una serie di vulcani attivi da più di 80mila anni. Hanno una struttura detta “caldera”, cioè un’area ribassata a forma più o meno circolare che si è formata per effetto di grandi eruzioni esplosive. Negli ultimi cento anni ci sono stati tre periodi di sollevamento della caldera particolarmente intenso: tra il 1950 e il 1952, tra il 1969 e il 1972 e tra il 1982 e il 1984.

In quest’ultimo periodo il suolo si sollevò di circa 3 metri, a cui seguì un periodo di relativa tranquillità interrotto nel 2005, anno in cui iniziò una nuova fase di sollevamento rimasto costante fino all’inizio del 2023. In questi 18 anni il suolo si è sollevato anche più di un metro, ma in generale il processo è stato più lento e ha causato un minor numero di terremoti rispetto agli anni Settanta e Ottanta. Negli ultimi mesi, secondo i dati dell’osservatorio vesuviano dell’INGV, l’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, il sollevamento è stato di 15 millimetri al mese e gli strumenti hanno rilevato un aumento delle scosse di terremoto: nella settimana che va dal 17 al 23 febbraio ne sono stati localizzati più di 600.

Ci sono varie teorie sulle ragioni del bradisismo: la principale è che il magma che si trova in profondità starebbe rilasciando grandi quantità di vapore acqueo, che a sua volta starebbe riscaldando le rocce che separano il magma dal suolo, creando delle deformazioni del terreno, causando i terremoti e un’attività più intensa delle fumarole.

– Leggi anche: Cosa sono i Campi Flegrei