Zelensky sta cercando di recuperare con Trump

Dopo lo scontro alla Casa Bianca ha detto che avere il suo sostegno è «fondamentale», e ha ripetutamente ringraziato gli Stati Uniti

Il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky (AP Photo/Jose Luis Magana)
Il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky (AP Photo/Jose Luis Magana)

Sabato Volodymyr Zelensky ha provato a riappianare i rapporti con Donald Trump, dopo che il giorno prima il loro incontro alla Casa Bianca era diventato un litigio davanti ai giornalisti ed era finito con la partenza anticipata del presidente ucraino. In un tweet di venerdì aveva già ringraziato ripetutamente il popolo e il governo statunitensi, e ha poi ribadito la propria gratitudine in un nuovo tweet sabato, in cui ha detto anche che «è fondamentale per noi avere il sostegno del presidente Trump».

Nel lungo comunicato di sabato Zelensky ha aggiunto che i due paesi rimangono alleati nonostante «il dialogo difficile». Il giorno prima le prospettive divergenti sulla guerra fra lui e il presidente statunitense erano apparse evidenti: Trump aveva cercato ripetutamente di spingere Zelensky a trattare con la Russia per porre fine alla guerra, minacciando in caso contrario la fine del sostegno statunitense.

Trump aveva accusato Zelensky di non voler realmente la pace, e di star giocando d’azzardo con la possibilità di una «Terza guerra mondiale» pur di perseguire obiettivi considerati irrealistici. Il presidente ucraino ha ribattuto dicendo che «nessuno vuole la pace più di noi» e che il popolo ucraino ha subìto di gran lunga le conseguenze peggiori della guerra.

La differenza fra i due è quindi il modo di intendere la pace: Trump chiede delle trattative immediate basate sulla situazione sul campo di battaglia, mentre Zelensky nel suo messaggio ha chiesto nuovamente garanzie militari statunitensi ed europee prima di avviare negoziati con i russi.

Il primo passo per queste garanzie è l’accordo sui minerali ucraini, che porterebbe a una spartizione dei proventi del loro sfruttamento fra Ucraina e Stati Uniti. Secondo quanto detto da Trump nei giorni scorsi gli interessi economici statunitensi in Ucraina sarebbero già da soli una garanzia sufficiente a mantenere la pace.

Zelensky, che ha detto di voler vedere un sostegno più saldo da parte degli Stati Uniti, spiega nel comunicato che l’accordo è invece solo il primo passo per arrivare a stabilire garanzie maggiori, che potrebbero arrivare a consistere anche nella presenza di truppe straniere con funzione di peacekeeping sulla linea del fronte, per scoraggiare eventuali nuovi attacchi russi. Zelensky ha aggiunto infine che sono proprio queste trattative che permetteranno all’Ucraina di avere una posizione sufficientemente forte al tavolo delle trattative.

Il presidente ucraino ha anche cercato di impegnare in maniera più concreta i propri alleati europei, che dopo l’incontro alla Casa Bianca avevano pubblicato una lunga serie di messaggi di sostegno a lui e al popolo ucraino. Ha detto che «l’Europa è pronta per le emergenze e a finanziare il nostro vasto esercito», traducendo in impegni finanziari e militari le dichiarazioni dei leader europei, nonostante l’atteggiamento per molti versi titubante e poco incisivo di molti paesi. Per Zelensky comunque stabilire l’entità delle garanzie da dare all’Ucraina prima delle trattative spetta essenzialmente agli Stati Uniti.

Oltre a tentare di distendere i rapporti con Trump, sabato Zelensky ha partecipato a un incontro bilaterale con il primo ministro britannico Keir Starmer, che ha ribadito l’appoggio del proprio paese all’Ucraina. Dopo l’incontro le parti hanno concordato un prestito di 2,26 miliardi di sterline (2,74 miliardi di euro) per sostenere l’esercito ucraino, annunciato dal ministro delle Finanze ucraino Sergii Marchenko.