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  • Lunedì 24 febbraio 2025

Le polemiche per la proiezione di un documentario filorusso nella sede del comune di Genova

È in programma venerdì 28 febbraio e l'amministrazione dice di non poterla impedire

Palazzo Tursi, sede del comune di Genova (ANSA/LUCA ZENNARO)
Palazzo Tursi, sede del comune di Genova (ANSA/LUCA ZENNARO)
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Venerdì 28 febbraio nel salone di rappresentanza di palazzo Tursi, sede del comune di Genova, è in programma la proiezione di un documentario intitolato Maidan, la strada verso la guerra, prodotto da RT, cioè l’emittente di stato russa precedentemente nota come Russia Today. La proiezione fa parte di un convegno organizzato dal consigliere comunale del piccolo gruppo Uniti per la Costituzione, già senatore del Movimento 5 Stelle, Mattia Crucioli. L’iniziativa è stata contestata da varie parti politiche, ma finora il comune ha detto che l’evento non viola le norme comunali e quindi non ci sono gli estremi per impedirlo.

Le informazioni disponibili online su Maidan, la strada verso la guerra non sono molte, ma in breve racconta la guerra in Ucraina dal punto di vista della propaganda russa partendo dalle proteste di Maidan del 2013, che hanno portato alla rivoluzione del 2014 nota come Euromaidan. Nei paesi dell’Unione Europea la trasmissione di RT era stata vietata dopo l’invasione su larga scala dell’Ucraina da parte della Russia, per via della sistematica manipolazione dei fatti e della disinformazione praticata dall’emittente.

Il documentario è stato doppiato in italiano da Vincenzo Lorusso, giornalista italiano freelance e fondatore del canale Donbass Italia, che si propone come alternativa a una supposta censura operata dai media italiani sulla guerra in Ucraina. Nel suo canale Telegram diffonde contenuti filorussi e ci sono oltre 42mila persone iscritte.

Di recente Lorusso ha fatto una petizione per scusarsi con la Federazione russa a nome del “popolo italiano” per le parole di critica verso la Russia del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. In un recente intervento all’università di Marsiglia Mattarella aveva paragonato l’invasione dell’Ucraina alle guerre di conquista del Terzo Reich (la Germania nazista) in Europa negli anni Trenta e Quaranta. La portavoce del ministero degli Esteri russo aveva criticato duramente Mattarella, e come ritorsione per le sue dichiarazioni il gruppo russo di hacker NoName057(16) aveva attaccato diversi siti istituzionali italiani. La petizione di Lorusso intanto ha raggiunto quasi 29mila firme. Tra le altre cose a ottobre Lorusso aveva raccontato di avere appeso in giro per Genova vari volantini che auguravano buon compleanno al presidente russo Vladimir Putin.

Crucioli, il consigliere che ha promosso il convegno in programma venerdì, ha difeso l’iniziativa dicendo che in un’ottica di pace «da ottenere attraverso il compromesso» è «utile dare spazio anche al punto di vista del “nemico da sconfiggere”», dal momento che, a suo dire, in Italia conosciamo la guerra solo dal punto di vista ucraino e occidentale.

Un anno fa Crucioli era finito al centro di una polemica per avere organizzato la proiezione di un altro contestato film russo, Il testimone, ambientato sempre in Ucraina all’inizio dell’invasione nel febbraio del 2022. In altre città, come Bologna e Torino, la proiezione era stata bloccata, così come è successo nelle ultime settimane per Maidan, la strada verso la guerra. Le amministrazioni di Torino, Firenze, Pescara e Arezzo non hanno dato, o hanno revocato, l’autorizzazione per proiettare il docufilm nelle sale pubbliche. Il consigliere comunale di Arezzo che aveva promosso l’iniziativa nella sua città, Michele Menchetti del Movimento 5 Stelle, è tra i relatori che venerdì parleranno al convegno di Genova.

Domenica, in occasione del terzo anniversario dell’inizio dell’invasione dell’Ucraina, a Genova c’è stato un corteo organizzato dal comune a cui ha partecipato anche il sindaco “facente funzioni” Pietro Piciocchi, che ha sostituito Marco Bucci dopo la sua elezione a presidente della Liguria ed è il candidato del centrodestra per le elezioni comunali che si terranno in primavera.

Nonostante le polemiche di varie parti politiche il comune di Genova non ha revocato la sala di palazzo Tursi per la proiezione del film. Ha spiegato che l’autorizzazione data è coerente con il regolamento del consiglio comunale, secondo cui «ogni gruppo consiliare ha diritto a usufruire, previa richiesta, degli spazi per la propria attività politico istituzionale», a prescindere dall’oggetto dell’iniziativa. Chi ne fa richiesta deve firmare un’impegnativa in cui attesta che l’uso degli spazi è «attinente alla funzione del mandato del consigliere» e si assume la responsabilità dell’evento.

Il gruppo consiliare del PD, scrive Repubblica Genova, ha detto che martedì presenterà un’interrogazione sul tema a Piciocchi, mentre il deputato genovese Alberto Pandolfo, sempre del PD, ha detto che porterà il caso in parlamento. Anche la consigliera comunale di Azione, Cristina Lodi, e la deputata di Azione Federica Onori hanno chiesto al sindaco di Genova di revocare l’autorizzazione della sala.

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